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Alfano, Franco
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L’8 marzo 1876 nacque a Napoli Franco Alfano, compositore italiano che morì a Sanremo, dove aveva vissuto dal 1940, il 26 ottobre 1954.

Può essere considerato come uno degli ultimi rappresentanti della scuola verista italiana ed ebbe i suoi maggiori successi in campo teatrale, dove attenuò progressivamente l’enfasi verista per giungere a composizioni più meditate e complesse.
La sua opera più famosa è Resurrezione, del 1904 che prende spunto dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj.
Il suo nome è soprattutto legato al completamento, nel 19251926, su incarico di Arturo Toscanini, dell’opera Turandot, rimasta incompiuta alla morte di Puccini.

Studiò a Napoli con Alessandro Longo, quindi frequentò il Conservatorio di San Pietro a Majella dove ebbe come insegnante di armonia, Camillo de Nardis (1857-1951) e di composizione, Paolo Serrao (1863-1907).
Si trasferì a Lipsia nel 1895 dove studiò con Hans Sitt e Salomon Jadassohn, a Berlino nel 1896 dove iniziò la carriera di pianista e compose la sua prima opera.

Il 30 novembre 1904 venne rappresentata al teatro Vittorio Emanuele di Torino la sua opera principale Resurrezione, scritta alcuni anni prima quando si trovava a Mosca. Quest’opera di taglio verista dette fama internazionale al compositore, e verrà rappresentata a Berlino, Bruxelles, Madrid, Parigi e fuori Europa. Proprio quest’opera fece catalogare il compositore come verista.
Tuttavia lo stile di Alfano si stava evolvendo sotto l’influenza delle moderne correnti europee e la stessa opera italiana stava acquisendo nuovi timbri sotto l’influsso di Debussy, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Richard Strauss.

Franco Alfano rivestì prestigiosi incarichi tra i quali ricordiamo l’insegnamento al Liceo di Bologna, nel 1918 la direzione del Conservatorio di Bologna e dal 1923 la direzione del conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino che mantenne sino al 1939.

Nel 1940 divenne sovraintendente al Teatro Massimo di Palermo, incarico che mantenne per due anni. Infine fu direttore tra il 1942 e il 1947 dell’Opera all’Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma e tra il 1947 e il 1950 al Conservatorio Rossini di Pesaro.

Nonostante abbia scritto e completato dodici opere (due sono rimaste incompiute), Alfano deve oggi la sua fama, come già ricordato, soprattutto al completamento della Turandot, sulla base degli appunti di Puccini.
La scelta di far completare l’opera cadde su Alfano e fu dovuta a Arturo Toscanini ed all’editore Ricordi sulla base delle affinità che l’opera La Leggenda di Sakùntala aveva con il finale incompiuto di Turandot.
Per rendere omaggio alla sua memoria, il comune di Sanremo, intitolò a suo nome l’Auditorium del Parco Marsaglia, ove fece anche collocare un suo busto.

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12 pubblicazioni in catalogo

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L’8 marzo 1876 nacque a Napoli Franco Alfano, compositore italiano che morì a Sanremo, dove aveva vissuto dal 1940, il 26 ottobre 1954.

Può essere considerato come uno degli ultimi rappresentanti della scuola verista italiana ed ebbe i suoi maggiori successi in campo teatrale, dove attenuò progressivamente l’enfasi verista per giungere a composizioni più meditate e complesse.
La sua opera più famosa è Resurrezione, del 1904 che prende spunto dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj.
Il suo nome è soprattutto legato al completamento, nel 19251926, su incarico di Arturo Toscanini, dell’opera Turandot, rimasta incompiuta alla morte di Puccini.

Studiò a Napoli con Alessandro Longo, quindi frequentò il Conservatorio di San Pietro a Majella dove ebbe come insegnante di armonia, Camillo de Nardis (1857-1951) e di composizione, Paolo Serrao (1863-1907).
Si trasferì a Lipsia nel 1895 dove studiò con Hans Sitt e Salomon Jadassohn, a Berlino nel 1896 dove iniziò la carriera di pianista e compose la sua prima opera.

Il 30 novembre 1904 venne rappresentata al teatro Vittorio Emanuele di Torino la sua opera principale Resurrezione, scritta alcuni anni prima quando si trovava a Mosca. Quest’opera di taglio verista dette fama internazionale al compositore, e verrà rappresentata a Berlino, Bruxelles, Madrid, Parigi e fuori Europa. Proprio quest’opera fece catalogare il compositore come verista.
Tuttavia lo stile di Alfano si stava evolvendo sotto l’influenza delle moderne correnti europee e la stessa opera italiana stava acquisendo nuovi timbri sotto l’influsso di Debussy, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Richard Strauss.

Franco Alfano rivestì prestigiosi incarichi tra i quali ricordiamo l’insegnamento al Liceo di Bologna, nel 1918 la direzione del Conservatorio di Bologna e dal 1923 la direzione del conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino che mantenne sino al 1939.

Nel 1940 divenne sovraintendente al Teatro Massimo di Palermo, incarico che mantenne per due anni. Infine fu direttore tra il 1942 e il 1947 dell’Opera all’Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma e tra il 1947 e il 1950 al Conservatorio Rossini di Pesaro.

Nonostante abbia scritto e completato dodici opere (due sono rimaste incompiute), Alfano deve oggi la sua fama, come già ricordato, soprattutto al completamento della Turandot, sulla base degli appunti di Puccini.
La scelta di far completare l’opera cadde su Alfano e fu dovuta a Arturo Toscanini ed all’editore Ricordi sulla base delle affinità che l’opera La Leggenda di Sakùntala aveva con il finale incompiuto di Turandot.
Per rendere omaggio alla sua memoria, il comune di Sanremo, intitolò a suo nome l’Auditorium del Parco Marsaglia, ove fece anche collocare un suo busto.

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Alfano, Franco
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L’8 marzo 1876 nacque a Napoli Franco Alfano, compositore italiano che morì a Sanremo, dove aveva vissuto dal 1940, il 26 ottobre 1954.

Può essere considerato come uno degli ultimi rappresentanti della scuola verista italiana ed ebbe i suoi maggiori successi in campo teatrale, dove attenuò progressivamente l’enfasi verista per giungere a composizioni più meditate e complesse.
La sua opera più famosa è Resurrezione, del 1904 che prende spunto dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj.
Il suo nome è soprattutto legato al completamento, nel 19251926, su incarico di Arturo Toscanini, dell’opera Turandot, rimasta incompiuta alla morte di Puccini.

Studiò a Napoli con Alessandro Longo, quindi frequentò il Conservatorio di San Pietro a Majella dove ebbe come insegnante di armonia, Camillo de Nardis (1857-1951) e di composizione, Paolo Serrao (1863-1907).
Si trasferì a Lipsia nel 1895 dove studiò con Hans Sitt e Salomon Jadassohn, a Berlino nel 1896 dove iniziò la carriera di pianista e compose la sua prima opera.

Il 30 novembre 1904 venne rappresentata al teatro Vittorio Emanuele di Torino la sua opera principale Resurrezione, scritta alcuni anni prima quando si trovava a Mosca. Quest’opera di taglio verista dette fama internazionale al compositore, e verrà rappresentata a Berlino, Bruxelles, Madrid, Parigi e fuori Europa. Proprio quest’opera fece catalogare il compositore come verista.
Tuttavia lo stile di Alfano si stava evolvendo sotto l’influenza delle moderne correnti europee e la stessa opera italiana stava acquisendo nuovi timbri sotto l’influsso di Debussy, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Richard Strauss.

Franco Alfano rivestì prestigiosi incarichi tra i quali ricordiamo l’insegnamento al Liceo di Bologna, nel 1918 la direzione del Conservatorio di Bologna e dal 1923 la direzione del conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino che mantenne sino al 1939.

Nel 1940 divenne sovraintendente al Teatro Massimo di Palermo, incarico che mantenne per due anni. Infine fu direttore tra il 1942 e il 1947 dell’Opera all’Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma e tra il 1947 e il 1950 al Conservatorio Rossini di Pesaro.

Nonostante abbia scritto e completato dodici opere (due sono rimaste incompiute), Alfano deve oggi la sua fama, come già ricordato, soprattutto al completamento della Turandot, sulla base degli appunti di Puccini.
La scelta di far completare l’opera cadde su Alfano e fu dovuta a Arturo Toscanini ed all’editore Ricordi sulla base delle affinità che l’opera La Leggenda di Sakùntala aveva con il finale incompiuto di Turandot.
Per rendere omaggio alla sua memoria, il comune di Sanremo, intitolò a suo nome l’Auditorium del Parco Marsaglia, ove fece anche collocare un suo busto.

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