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Bach, Johann Sebastian
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Johann Sebastian Bach nacque a Eisenach, in Turingia, il 31 marzo 1685 (21 marzo secondo il calendario giuliano, che nelle aree di confessione protestante sarebbe stato sostituito da quello gregoriano solo nel corso del diciottesimo secolo), da Johann Ambrosius, responsabile delle attività musicali della città, e Elisabeth Lämmerhir. Era il minore dei sette figli della coppia, che comprendevano Johann Christoph (1671-1721), Johann Balthasar (1673-1691), Johann Jonas (1675-1685), Maria Salome (1677-?), Johanna Juditha (1680-1686), Johann Jakob (1682-1722), Johann Nikolaus (1683-?). Nato all’interno di una dinastia di musicisti professionisti, ricevette probabilmente dal padre i primi rudimenti musicali. In seguito alla morte della madre nel 1694 e del padre l’anno successivo, si trasferì a Ohrdrud presso il fratello Johann Cristoph, organista presso la Michaeliskirche di quella città, sotto la guida del quale proseguì gli studi. Nel 1699 ottenne una borsa di studio per la Michaelisschule di Luneburgo, dove completò la propria formazione musicale e scolastica. Nel gennaio del 1703 fu assoldato presso la cappella del duca Giovanni Ernesto III, a Weimar. Nell’agosto dello stesso anno lasciò la corte per assumere il posto di organista presso la chiesa di S. Bonifacio ad Arnstadt. Nel 1706 ottenne un analogo incarico presso la chiesa di S. Biagio a Mühlhausen, dove in ottobre sposò la cugina Maria Barbara Bach (1684-1720), da cui ebbe sette figli: Catharina Dorothea (1708-1774), Wilhelm Friedemann (1710-1784), Johann Christoph (1713), Maria Sophia (1713), Carl Philipp Emanuel (1714- 1788), Johann Gottfried Bernhard (1715-1739), Leopold Augustus (1718-1719). Nel 1708 tornò a Weimar come organista di corte e maestro di concerto presso la corte ducale di Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar. Qui, grazie alla ricca biblioteca musicale del duca, approfondì la conoscenza dello stile italiano coevo. Al principio del 1717 si trasferì a Cöthen, dove trovò impiego presso la corte del principe Leopoldo come maestro di cappella e responsabile della musica da camera. Rimasto vedovo in seguito alla morte improvvisa di Maria Barbara, occorsa il 7 luglio 1720, nel 1721 conobbe il soprano Anna Magdalena Wilcke, che sposò il 3 dicembre dello stesso anno. Dal nuovo matrimonio nacquero Christiana Sophia Henrietta (1723-1726), Gottfried Heinrich (1724-1763), Christian Gottlieb (1725-1728), Elisabeth Juliana Friederica (1726-1781), Ernestus Andreas (1727-1727), Regina Johanna (1728-1733), Christiana Benedicta (1729-1730), Christiana Dorothea (1731-1732), Johann Christoph Friedrich (1732-1795), Johann August Abraham (1733-1733), Johann Christian (1735-1782), Johanna Carolina (1737-1781), Regina Susanna (1742-1809).
Nel 1723 Bach si spostò a Lispia: il 3 maggio succedette a Johann Kuhnau (1660-1722), scomparso il 5 giugno dell’anno precedente, nella carica di direttore musicale (Kantor) della chiesa di S. Tommaso. I suoi compiti annoveravano in particolare l’insegnamento della musica presso la locale Tomasschule e la composizione e l’esecuzione delle cantate destinate alle funzioni religiose svolte settimanalmente nelle chiese di S. Tommaso e S. Nicola. Bach assunse inoltre la direzione del Collegium Musicum, società musicale fondata da Georg Philipp Telemann nel 1703, fornendo le cantate profane destinate ai suoi tradizionali concerti del venerdì, ospitati presso il Caffè Zimmermann. Nel 1747 Bach si recò in visita da Federico II di Prussia, alla corte di Potsdam, presso la cui cappella il figlio Carl Philipp Emanuel era impiegato come clavicembalista dal 1740. In quell’occasione Bach si cimentò con l’improvvisazione di una fuga su un tema proposto dal sovrano, da cui sarebbe derivata in seguito l’Offerta musicale BWV 1079, raccolta di composizioni in stile severo basate sullo stesso spunto e dedicate a Federico II.
Da sempre affetto da miopia, all’inizio del 1750 Bach manifestò un grave e rapido peggioramento, che in pochi mesi lo condusse alla completa perdita della vista. Il 28 marzo e il 7 aprile di quell’anno si sottopose a due interventi chirurgici realizzati da John Taylor, spregiudicato oculista itinerante inglese allora di passaggio a Lipsia. Il 18 luglio riacquistò improvvisamente la vista per essere colpito in capo a pochi minuti da un ictus. Morì la sera del 28 luglio in seguito a collasso cardiocircolatorio.
Negli anni che seguirono la sua morte, Bach fu ricordato essenzialmente come autore di musiche per tastiera, spesso impiegate a scopo didattico. La riscoperta sistematica delle sue restanti composizioni ebbe inizio a partire dagli anni Venti del diciannovesimo secolo: segnatamente con l’esecuzione della Passione secondo Matteo BWV 243 realizzata da Felix Mendelssohn nel 1823, e con l’avvio nel 1851 dell’edizione integrale dei suoi lavori da parte della Bach-Gesellschaft Ausgabe.
Nella sua ampia produzione, Bach affrontò tutti i generi musicali del suo tempo con l’esclusione dell’opera. In ambito sacro si segnalano le Cantate BWV 1-224, le Passioni secondo Matteo e Giovanni, BWV 244, 245 (una terza Passione, secondo Luca BWV 246, appare spuria, mentre rimane solo notizia di quella secondo Marco BWV 247, andata perduta), gli Oratori di Natale e di Pasqua, BWV 248, 249/2, la Messa in si minore BWV 232, il Magnificat BWV 243. Tra le composizioni strumentali si segnalano in particolare i sei Concerti brandeburghesi BWV 1046-1051, i Concerti per violino BWV 1041-1043 e quello per clavicembalo, violieno e flauto BWV 1044, le Sonate per violino e clavicembalo 1014-1019, quelle per flauto e cembalo o continuo BWV 1030-1035, la Partita per flauto solo BWV 1013, le sei Sonate e Partite per violino solo BWV 1001-1006, le sei Suites per violoncello solo BWV 1007-1012; e, in ambito tastieristico, i due libri di preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato BWV, le Variazioni Goldberg BWV 988, le sei Suites inglesi BWV 806-811, le sei Suites francesi BWV 812-817, le sei Partite BWV825-830, le Invenzioni a due e tre voci BWV 772-786, oltre alla foltissima produzione per organo. Un posto a parte spetta poi alle grandi raccolte contrappuntistiche: l’Offerta musicale BWV 1079 e l’Arte della fuga BWV 1080.
Nel linguaggio bachiano, l’assimilazione – o piuttosto, talvolta, l’appropriazione e l’adattamento – dei modelli stilistici e delle forme espressive del suo tempo si fonde con una concezione astratta delle strutture musicali, fortemente caratterizzata in senso matematico, che trova una manifestazione privilegiata nell’elaborazione di complesse forme contrappuntistiche.

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Johann Sebastian Bach nacque a Eisenach, in Turingia, il 31 marzo 1685 (21 marzo secondo il calendario giuliano, che nelle aree di confessione protestante sarebbe stato sostituito da quello gregoriano solo nel corso del diciottesimo secolo), da Johann Ambrosius, responsabile delle attività musicali della città, e Elisabeth Lämmerhir. Era il minore dei sette figli della coppia, che comprendevano Johann Christoph (1671-1721), Johann Balthasar (1673-1691), Johann Jonas (1675-1685), Maria Salome (1677-?), Johanna Juditha (1680-1686), Johann Jakob (1682-1722), Johann Nikolaus (1683-?). Nato all’interno di una dinastia di musicisti professionisti, ricevette probabilmente dal padre i primi rudimenti musicali. In seguito alla morte della madre nel 1694 e del padre l’anno successivo, si trasferì a Ohrdrud presso il fratello Johann Cristoph, organista presso la Michaeliskirche di quella città, sotto la guida del quale proseguì gli studi. Nel 1699 ottenne una borsa di studio per la Michaelisschule di Luneburgo, dove completò la propria formazione musicale e scolastica. Nel gennaio del 1703 fu assoldato presso la cappella del duca Giovanni Ernesto III, a Weimar. Nell’agosto dello stesso anno lasciò la corte per assumere il posto di organista presso la chiesa di S. Bonifacio ad Arnstadt. Nel 1706 ottenne un analogo incarico presso la chiesa di S. Biagio a Mühlhausen, dove in ottobre sposò la cugina Maria Barbara Bach (1684-1720), da cui ebbe sette figli: Catharina Dorothea (1708-1774), Wilhelm Friedemann (1710-1784), Johann Christoph (1713), Maria Sophia (1713), Carl Philipp Emanuel (1714- 1788), Johann Gottfried Bernhard (1715-1739), Leopold Augustus (1718-1719). Nel 1708 tornò a Weimar come organista di corte e maestro di concerto presso la corte ducale di Guglielmo Ernesto di Sassonia-Weimar. Qui, grazie alla ricca biblioteca musicale del duca, approfondì la conoscenza dello stile italiano coevo. Al principio del 1717 si trasferì a Cöthen, dove trovò impiego presso la corte del principe Leopoldo come maestro di cappella e responsabile della musica da camera. Rimasto vedovo in seguito alla morte improvvisa di Maria Barbara, occorsa il 7 luglio 1720, nel 1721 conobbe il soprano Anna Magdalena Wilcke, che sposò il 3 dicembre dello stesso anno. Dal nuovo matrimonio nacquero Christiana Sophia Henrietta (1723-1726), Gottfried Heinrich (1724-1763), Christian Gottlieb (1725-1728), Elisabeth Juliana Friederica (1726-1781), Ernestus Andreas (1727-1727), Regina Johanna (1728-1733), Christiana Benedicta (1729-1730), Christiana Dorothea (1731-1732), Johann Christoph Friedrich (1732-1795), Johann August Abraham (1733-1733), Johann Christian (1735-1782), Johanna Carolina (1737-1781), Regina Susanna (1742-1809).
Nel 1723 Bach si spostò a Lispia: il 3 maggio succedette a Johann Kuhnau (1660-1722), scomparso il 5 giugno dell’anno precedente, nella carica di direttore musicale (Kantor) della chiesa di S. Tommaso. I suoi compiti annoveravano in particolare l’insegnamento della musica presso la locale Tomasschule e la composizione e l’esecuzione delle cantate destinate alle funzioni religiose svolte settimanalmente nelle chiese di S. Tommaso e S. Nicola. Bach assunse inoltre la direzione del Collegium Musicum, società musicale fondata da Georg Philipp Telemann nel 1703, fornendo le cantate profane destinate ai suoi tradizionali concerti del venerdì, ospitati presso il Caffè Zimmermann. Nel 1747 Bach si recò in visita da Federico II di Prussia, alla corte di Potsdam, presso la cui cappella il figlio Carl Philipp Emanuel era impiegato come clavicembalista dal 1740. In quell’occasione Bach si cimentò con l’improvvisazione di una fuga su un tema proposto dal sovrano, da cui sarebbe derivata in seguito l’Offerta musicale BWV 1079, raccolta di composizioni in stile severo basate sullo stesso spunto e dedicate a Federico II.
Da sempre affetto da miopia, all’inizio del 1750 Bach manifestò un grave e rapido peggioramento, che in pochi mesi lo condusse alla completa perdita della vista. Il 28 marzo e il 7 aprile di quell’anno si sottopose a due interventi chirurgici realizzati da John Taylor, spregiudicato oculista itinerante inglese allora di passaggio a Lipsia. Il 18 luglio riacquistò improvvisamente la vista per essere colpito in capo a pochi minuti da un ictus. Morì la sera del 28 luglio in seguito a collasso cardiocircolatorio.
Negli anni che seguirono la sua morte, Bach fu ricordato essenzialmente come autore di musiche per tastiera, spesso impiegate a scopo didattico. La riscoperta sistematica delle sue restanti composizioni ebbe inizio a partire dagli anni Venti del diciannovesimo secolo: segnatamente con l’esecuzione della Passione secondo Matteo BWV 243 realizzata da Felix Mendelssohn nel 1823, e con l’avvio nel 1851 dell’edizione integrale dei suoi lavori da parte della Bach-Gesellschaft Ausgabe.
Nella sua ampia produzione, Bach affrontò tutti i generi musicali del suo tempo con l’esclusione dell’opera. In ambito sacro si segnalano le Cantate BWV 1-224, le Passioni secondo Matteo e Giovanni, BWV 244, 245 (una terza Passione, secondo Luca BWV 246, appare spuria, mentre rimane solo notizia di quella secondo Marco BWV 247, andata perduta), gli Oratori di Natale e di Pasqua, BWV 248, 249/2, la Messa in si minore BWV 232, il Magnificat BWV 243. Tra le composizioni strumentali si segnalano in particolare i sei Concerti brandeburghesi BWV 1046-1051, i Concerti per violino BWV 1041-1043 e quello per clavicembalo, violieno e flauto BWV 1044, le Sonate per violino e clavicembalo 1014-1019, quelle per flauto e cembalo o continuo BWV 1030-1035, la Partita per flauto solo BWV 1013, le sei Sonate e Partite per violino solo BWV 1001-1006, le sei Suites per violoncello solo BWV 1007-1012; e, in ambito tastieristico, i due libri di preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato BWV, le Variazioni Goldberg BWV 988, le sei Suites inglesi BWV 806-811, le sei Suites francesi BWV 812-817, le sei Partite BWV825-830, le Invenzioni a due e tre voci BWV 772-786, oltre alla foltissima produzione per organo. Un posto a parte spetta poi alle grandi raccolte contrappuntistiche: l’Offerta musicale BWV 1079 e l’Arte della fuga BWV 1080.
Nel linguaggio bachiano, l’assimilazione – o piuttosto, talvolta, l’appropriazione e l’adattamento – dei modelli stilistici e delle forme espressive del suo tempo si fonde con una concezione astratta delle strutture musicali, fortemente caratterizzata in senso matematico, che trova una manifestazione privilegiata nell’elaborazione di complesse forme contrappuntistiche.

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Nel 1723 Bach si spostò a Lispia: il 3 maggio succedette a Johann Kuhnau (1660-1722), scomparso il 5 giugno dell’anno precedente, nella carica di direttore musicale (Kantor) della chiesa di S. Tommaso. I suoi compiti annoveravano in particolare l’insegnamento della musica presso la locale Tomasschule e la composizione e l’esecuzione delle cantate destinate alle funzioni religiose svolte settimanalmente nelle chiese di S. Tommaso e S. Nicola. Bach assunse inoltre la direzione del Collegium Musicum, società musicale fondata da Georg Philipp Telemann nel 1703, fornendo le cantate profane destinate ai suoi tradizionali concerti del venerdì, ospitati presso il Caffè Zimmermann. Nel 1747 Bach si recò in visita da Federico II di Prussia, alla corte di Potsdam, presso la cui cappella il figlio Carl Philipp Emanuel era impiegato come clavicembalista dal 1740. In quell’occasione Bach si cimentò con l’improvvisazione di una fuga su un tema proposto dal sovrano, da cui sarebbe derivata in seguito l’Offerta musicale BWV 1079, raccolta di composizioni in stile severo basate sullo stesso spunto e dedicate a Federico II.
Da sempre affetto da miopia, all’inizio del 1750 Bach manifestò un grave e rapido peggioramento, che in pochi mesi lo condusse alla completa perdita della vista. Il 28 marzo e il 7 aprile di quell’anno si sottopose a due interventi chirurgici realizzati da John Taylor, spregiudicato oculista itinerante inglese allora di passaggio a Lipsia. Il 18 luglio riacquistò improvvisamente la vista per essere colpito in capo a pochi minuti da un ictus. Morì la sera del 28 luglio in seguito a collasso cardiocircolatorio.
Negli anni che seguirono la sua morte, Bach fu ricordato essenzialmente come autore di musiche per tastiera, spesso impiegate a scopo didattico. La riscoperta sistematica delle sue restanti composizioni ebbe inizio a partire dagli anni Venti del diciannovesimo secolo: segnatamente con l’esecuzione della Passione secondo Matteo BWV 243 realizzata da Felix Mendelssohn nel 1823, e con l’avvio nel 1851 dell’edizione integrale dei suoi lavori da parte della Bach-Gesellschaft Ausgabe.
Nella sua ampia produzione, Bach affrontò tutti i generi musicali del suo tempo con l’esclusione dell’opera. In ambito sacro si segnalano le Cantate BWV 1-224, le Passioni secondo Matteo e Giovanni, BWV 244, 245 (una terza Passione, secondo Luca BWV 246, appare spuria, mentre rimane solo notizia di quella secondo Marco BWV 247, andata perduta), gli Oratori di Natale e di Pasqua, BWV 248, 249/2, la Messa in si minore BWV 232, il Magnificat BWV 243. Tra le composizioni strumentali si segnalano in particolare i sei Concerti brandeburghesi BWV 1046-1051, i Concerti per violino BWV 1041-1043 e quello per clavicembalo, violieno e flauto BWV 1044, le Sonate per violino e clavicembalo 1014-1019, quelle per flauto e cembalo o continuo BWV 1030-1035, la Partita per flauto solo BWV 1013, le sei Sonate e Partite per violino solo BWV 1001-1006, le sei Suites per violoncello solo BWV 1007-1012; e, in ambito tastieristico, i due libri di preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato BWV, le Variazioni Goldberg BWV 988, le sei Suites inglesi BWV 806-811, le sei Suites francesi BWV 812-817, le sei Partite BWV825-830, le Invenzioni a due e tre voci BWV 772-786, oltre alla foltissima produzione per organo. Un posto a parte spetta poi alle grandi raccolte contrappuntistiche: l’Offerta musicale BWV 1079 e l’Arte della fuga BWV 1080.
Nel linguaggio bachiano, l’assimilazione – o piuttosto, talvolta, l’appropriazione e l’adattamento – dei modelli stilistici e delle forme espressive del suo tempo si fonde con una concezione astratta delle strutture musicali, fortemente caratterizzata in senso matematico, che trova una manifestazione privilegiata nell’elaborazione di complesse forme contrappuntistiche.

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