Compositore ungherese, musicologo, insegnante presso l’Accademia Franz Liszt di Budapest, Lajos Bárdos, insieme con Zoltán Kodály, pone le basi della musica corale ungherese del XX secolo riformando i programmi, valorizzando la formazione dei direttori di coro, insegnando la storia della musica sacra, la teoria musicale e la prosodia.
Nato a Budapest, Lajos Bárdos studia viola ed è allievo di Kodály presso l’Accademia Franz Liszt; qui sarà insegnante dal 1928 al 1967. Nel 1931 è uno dei fondatori della casa editrice Magyar Korus e il direttore dell’omonima rivista impegnata nella diffusione della musica sacra; nel 1934 istituisce una scuola di teoria musicale e il movimento “Canto della gioventù”, finalizzato a incoraggiare i ragazzi ungheresi a confrontarsi con la musica corale ed apprendere le basi della musica.
Il repertorio musicale di Lajos Bárdos è ispirato alla polifonia rinascimentale e alla musica popolare ungherese, sulle tracce di Bartók e Kodály; moltissime sono le sue composizioni, sia in ambito religioso che secolare, destinate a cori maschili, femminili, di bambini e per la formazione. A tale riguardo, Bárdos, insieme ad altri studenti di Zoltán Kodály, concorre allo sviluppo del cosiddetto “metodo Kodály”, in Italia conosciuto anche come “metodo del DO mobile”.
Per la sua attività d’insegnamento, studio e ricerca, ottiene importanti riconoscimenti, tra cui il prestigioso “Premio dei bambini” conferitogli nel 1985 per la sua opera dedicata all’infanzia; in suo onore si organizza ogni anno in Ungheria la “Settimana Musicale di Lajos Bárdos”.
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(8814) Cinque composizioni
a due e tre parti per coro di voci bianche
(8813) Quattro continenti
Otto composizioni a due parti per coro di voci bianche su canti popolari extra-europei
(8677) Tredici composizioni
a due parti per coro di voci bianche dai «Kicsinyek Kórusa»
3 pubblicazioni in catalogo
Compositore ungherese, musicologo, insegnante presso l’Accademia Franz Liszt di Budapest, Lajos Bárdos, insieme con Zoltán Kodály, pone le basi della musica corale ungherese del XX secolo riformando i programmi, valorizzando la formazione dei direttori di coro, insegnando la storia della musica sacra, la teoria musicale e la prosodia.
Nato a Budapest, Lajos Bárdos studia viola ed è allievo di Kodály presso l’Accademia Franz Liszt; qui sarà insegnante dal 1928 al 1967. Nel 1931 è uno dei fondatori della casa editrice Magyar Korus e il direttore dell’omonima rivista impegnata nella diffusione della musica sacra; nel 1934 istituisce una scuola di teoria musicale e il movimento “Canto della gioventù”, finalizzato a incoraggiare i ragazzi ungheresi a confrontarsi con la musica corale ed apprendere le basi della musica.
Il repertorio musicale di Lajos Bárdos è ispirato alla polifonia rinascimentale e alla musica popolare ungherese, sulle tracce di Bartók e Kodály; moltissime sono le sue composizioni, sia in ambito religioso che secolare, destinate a cori maschili, femminili, di bambini e per la formazione. A tale riguardo, Bárdos, insieme ad altri studenti di Zoltán Kodály, concorre allo sviluppo del cosiddetto “metodo Kodály”, in Italia conosciuto anche come “metodo del DO mobile”.
Per la sua attività d’insegnamento, studio e ricerca, ottiene importanti riconoscimenti, tra cui il prestigioso “Premio dei bambini” conferitogli nel 1985 per la sua opera dedicata all’infanzia; in suo onore si organizza ogni anno in Ungheria la “Settimana Musicale di Lajos Bárdos”.
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(8814) Cinque composizioni
a due e tre parti per coro di voci bianche
(8813) Quattro continenti
Otto composizioni a due parti per coro di voci bianche su canti popolari extra-europei
(8677) Tredici composizioni
a due parti per coro di voci bianche dai «Kicsinyek Kórusa»
3 pubblicazioni in catalogo
Compositore ungherese, musicologo, insegnante presso l’Accademia Franz Liszt di Budapest, Lajos Bárdos, insieme con Zoltán Kodály, pone le basi della musica corale ungherese del XX secolo riformando i programmi, valorizzando la formazione dei direttori di coro, insegnando la storia della musica sacra, la teoria musicale e la prosodia.
Nato a Budapest, Lajos Bárdos studia viola ed è allievo di Kodály presso l’Accademia Franz Liszt; qui sarà insegnante dal 1928 al 1967. Nel 1931 è uno dei fondatori della casa editrice Magyar Korus e il direttore dell’omonima rivista impegnata nella diffusione della musica sacra; nel 1934 istituisce una scuola di teoria musicale e il movimento “Canto della gioventù”, finalizzato a incoraggiare i ragazzi ungheresi a confrontarsi con la musica corale ed apprendere le basi della musica.
Il repertorio musicale di Lajos Bárdos è ispirato alla polifonia rinascimentale e alla musica popolare ungherese, sulle tracce di Bartók e Kodály; moltissime sono le sue composizioni, sia in ambito religioso che secolare, destinate a cori maschili, femminili, di bambini e per la formazione. A tale riguardo, Bárdos, insieme ad altri studenti di Zoltán Kodály, concorre allo sviluppo del cosiddetto “metodo Kodály”, in Italia conosciuto anche come “metodo del DO mobile”.
Per la sua attività d’insegnamento, studio e ricerca, ottiene importanti riconoscimenti, tra cui il prestigioso “Premio dei bambini” conferitogli nel 1985 per la sua opera dedicata all’infanzia; in suo onore si organizza ogni anno in Ungheria la “Settimana Musicale di Lajos Bárdos”.
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a due e tre parti per coro di voci bianche
(8813) Quattro continenti
Otto composizioni a due parti per coro di voci bianche su canti popolari extra-europei
(8677) Tredici composizioni
a due parti per coro di voci bianche dai «Kicsinyek Kórusa»
3 pubblicazioni in catalogo