Nato a Milano nel 1913, ha studiato al Conservatorio “G. Verdi” della sua città. Nello stesso istituto è stato per anni titolare della cattedra di composizione. Dalla sua classe sono usciti numerosi musicisti, noti a livello internazionale sia in veste di compositori sia in quella di esecutori, direttori d’orchestra, o musicologi. Ha vinto diversi concorsi nazionali e internazionali di composizione ed ha svolto attività di critico musicale, collaborando anche alla redazione di varie enciclopedie. E’ stato membro dell’Accademia di Santa Cecilia e dell’Accademia “Luigi Cherubini” di Firenze.
Ha riveduto e trascritto musiche di Corelli, Bonporti, Nardini, Sammartini e una serie di Laudi del 1200.
L’opera di Bruno Bettinelli discende direttamente dalla ricerca di uno spazio strumentale “puro” (ossia non melodrammatico), perseguito in Italia dalla precedente “generazione dell’80” rappresentata da Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Giorgio Ghedini, Goffredo Petrassi e Ottorino Respighi. Ciò ha favorito, nel primo Bettinelli, lo svilupparsi di moduli costruttivi prevalentemente contrappuntistici, di salda struttura, sui quali forse una qualche influenza hanno esercitato Stravinskij e soprattutto Hindemith. Una scrittura rigorosa, asciutta, scandita nel gioco ritmico, ma anche ariosa, ove il diatonismo modaleggiante veniva subito ad essere innervato da elementi di tensione cromatica.
Sono di questo periodo lavori come Movimento sinfonico (1918), 2 Invenzioni (1919), Sinfonia da camera (1938), Concerto per orchestra (1940), Fantasia e fuga su temi gregoriani (1942), Messa da Requiem (1944).
Con 5 liriche di Montale (1948), Fantasia concertante (1950), Concerto da camera (1952) e Sinfonia breve (1954), il mondo sonoro di Bettinelli si carica di maggiori inquietudini, penetra sempre più decisamente nello spazio atonale e talora dodecafonico senza peraltro accettare alcuna ortodossia. Qui, forse con l’influsso di certo Bartok (nel trattamento degli archi, per esempio), il compositore milanese procede verso una sempre più raffinata indagine timbrica e verso gesti drammatici di efficace eloquenza.
Tra le più rilevanti opere successive si annoverano il Terzo Concerto per orchestra, Episodi per orchestra, la Cantata per coro e orchestra, Sono una creatura su testi di Giuseppe Ungaretti e tre opere in un atto: Il pozzo e Il pendolo, La smorfia e Count down.
Altri importanti lavori del suo cospicuo catalogo sono il Concerto per violino e orchestra, Alternanze per orchestra, Varianti per orchestra, Strutture per piccola orchestra, Contrasti e Quadruplum per orchestra, Concerto per due pianoforti e orchestra, Studio per orchestra, Musica per sette, Ottetto a fiati, Divertimento per clavicembalo e orchestra, Concerto per chitarra e archi, Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, Sinfonie n.5, 6, e 7, Cantata n. 2, fino alla recente Terza Cantata per coro e orchestra su testo di Tommaso Campanella, diretta da Gianandrea Gavazzeni nel dicembre 1985.
Muore a Milano nel 2004.
Vai a tutti gli eventi >>>
(11065) Madrigali a cinque voci miste
per coro a cappella su testi di G. Ungaretti, B. Bettinelli, A.E. Gosso (“I Quaderni della Cartellina”)
(4210) Tre ricercari e toccata
per pianoforte
(8414) DODICI STUDI
per chitarra
(8962) Concerto
per chitarra e orchestra d’archi (con vibrafono ad libitum)
(8963) Concerto
per chitarra e orchestra d’archi (con vibrafono ad libitum)
(9122) Divertimento a due
per due chitarre
(9123) Musica a due
per flauto e chitarra
(9425) Come una cadenza
per chitarra
(9963) Tre mottetti
a quattro voci miste (Bone Pastor, Respice in me, Ave verum)
(11691) Dittico ambrosiano
per coro a quattro voci miste sugli Inni di S. Ambrogio (1 – Inno IV: “Deus creator omnium” – 2 – Inno II: “Aurora”)
(11690) Vocalizzo su “Amen”
per coro a quattro voci miste
11 pubblicazioni in catalogo
Nato a Milano nel 1913, ha studiato al Conservatorio “G. Verdi” della sua città. Nello stesso istituto è stato per anni titolare della cattedra di composizione. Dalla sua classe sono usciti numerosi musicisti, noti a livello internazionale sia in veste di compositori sia in quella di esecutori, direttori d’orchestra, o musicologi. Ha vinto diversi concorsi nazionali e internazionali di composizione ed ha svolto attività di critico musicale, collaborando anche alla redazione di varie enciclopedie. E’ stato membro dell’Accademia di Santa Cecilia e dell’Accademia “Luigi Cherubini” di Firenze.
Ha riveduto e trascritto musiche di Corelli, Bonporti, Nardini, Sammartini e una serie di Laudi del 1200.
L’opera di Bruno Bettinelli discende direttamente dalla ricerca di uno spazio strumentale “puro” (ossia non melodrammatico), perseguito in Italia dalla precedente “generazione dell’80” rappresentata da Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Giorgio Ghedini, Goffredo Petrassi e Ottorino Respighi. Ciò ha favorito, nel primo Bettinelli, lo svilupparsi di moduli costruttivi prevalentemente contrappuntistici, di salda struttura, sui quali forse una qualche influenza hanno esercitato Stravinskij e soprattutto Hindemith. Una scrittura rigorosa, asciutta, scandita nel gioco ritmico, ma anche ariosa, ove il diatonismo modaleggiante veniva subito ad essere innervato da elementi di tensione cromatica.
Sono di questo periodo lavori come Movimento sinfonico (1918), 2 Invenzioni (1919), Sinfonia da camera (1938), Concerto per orchestra (1940), Fantasia e fuga su temi gregoriani (1942), Messa da Requiem (1944).
Con 5 liriche di Montale (1948), Fantasia concertante (1950), Concerto da camera (1952) e Sinfonia breve (1954), il mondo sonoro di Bettinelli si carica di maggiori inquietudini, penetra sempre più decisamente nello spazio atonale e talora dodecafonico senza peraltro accettare alcuna ortodossia. Qui, forse con l’influsso di certo Bartok (nel trattamento degli archi, per esempio), il compositore milanese procede verso una sempre più raffinata indagine timbrica e verso gesti drammatici di efficace eloquenza.
Tra le più rilevanti opere successive si annoverano il Terzo Concerto per orchestra, Episodi per orchestra, la Cantata per coro e orchestra, Sono una creatura su testi di Giuseppe Ungaretti e tre opere in un atto: Il pozzo e Il pendolo, La smorfia e Count down.
Altri importanti lavori del suo cospicuo catalogo sono il Concerto per violino e orchestra, Alternanze per orchestra, Varianti per orchestra, Strutture per piccola orchestra, Contrasti e Quadruplum per orchestra, Concerto per due pianoforti e orchestra, Studio per orchestra, Musica per sette, Ottetto a fiati, Divertimento per clavicembalo e orchestra, Concerto per chitarra e archi, Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, Sinfonie n.5, 6, e 7, Cantata n. 2, fino alla recente Terza Cantata per coro e orchestra su testo di Tommaso Campanella, diretta da Gianandrea Gavazzeni nel dicembre 1985.
Muore a Milano nel 2004.
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(11065) Madrigali a cinque voci miste
per coro a cappella su testi di G. Ungaretti, B. Bettinelli, A.E. Gosso (“I Quaderni della Cartellina”)
(4210) Tre ricercari e toccata
per pianoforte
(8414) DODICI STUDI
per chitarra
(8962) Concerto
per chitarra e orchestra d’archi (con vibrafono ad libitum)
(8963) Concerto
per chitarra e orchestra d’archi (con vibrafono ad libitum)
(9122) Divertimento a due
per due chitarre
(9123) Musica a due
per flauto e chitarra
(9425) Come una cadenza
per chitarra
(9963) Tre mottetti
a quattro voci miste (Bone Pastor, Respice in me, Ave verum)
(11691) Dittico ambrosiano
per coro a quattro voci miste sugli Inni di S. Ambrogio (1 – Inno IV: “Deus creator omnium” – 2 – Inno II: “Aurora”)
(11690) Vocalizzo su “Amen”
per coro a quattro voci miste
11 pubblicazioni in catalogo
Nato a Milano nel 1913, ha studiato al Conservatorio “G. Verdi” della sua città. Nello stesso istituto è stato per anni titolare della cattedra di composizione. Dalla sua classe sono usciti numerosi musicisti, noti a livello internazionale sia in veste di compositori sia in quella di esecutori, direttori d’orchestra, o musicologi. Ha vinto diversi concorsi nazionali e internazionali di composizione ed ha svolto attività di critico musicale, collaborando anche alla redazione di varie enciclopedie. E’ stato membro dell’Accademia di Santa Cecilia e dell’Accademia “Luigi Cherubini” di Firenze.
Ha riveduto e trascritto musiche di Corelli, Bonporti, Nardini, Sammartini e una serie di Laudi del 1200.
L’opera di Bruno Bettinelli discende direttamente dalla ricerca di uno spazio strumentale “puro” (ossia non melodrammatico), perseguito in Italia dalla precedente “generazione dell’80” rappresentata da Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Giorgio Ghedini, Goffredo Petrassi e Ottorino Respighi. Ciò ha favorito, nel primo Bettinelli, lo svilupparsi di moduli costruttivi prevalentemente contrappuntistici, di salda struttura, sui quali forse una qualche influenza hanno esercitato Stravinskij e soprattutto Hindemith. Una scrittura rigorosa, asciutta, scandita nel gioco ritmico, ma anche ariosa, ove il diatonismo modaleggiante veniva subito ad essere innervato da elementi di tensione cromatica.
Sono di questo periodo lavori come Movimento sinfonico (1918), 2 Invenzioni (1919), Sinfonia da camera (1938), Concerto per orchestra (1940), Fantasia e fuga su temi gregoriani (1942), Messa da Requiem (1944).
Con 5 liriche di Montale (1948), Fantasia concertante (1950), Concerto da camera (1952) e Sinfonia breve (1954), il mondo sonoro di Bettinelli si carica di maggiori inquietudini, penetra sempre più decisamente nello spazio atonale e talora dodecafonico senza peraltro accettare alcuna ortodossia. Qui, forse con l’influsso di certo Bartok (nel trattamento degli archi, per esempio), il compositore milanese procede verso una sempre più raffinata indagine timbrica e verso gesti drammatici di efficace eloquenza.
Tra le più rilevanti opere successive si annoverano il Terzo Concerto per orchestra, Episodi per orchestra, la Cantata per coro e orchestra, Sono una creatura su testi di Giuseppe Ungaretti e tre opere in un atto: Il pozzo e Il pendolo, La smorfia e Count down.
Altri importanti lavori del suo cospicuo catalogo sono il Concerto per violino e orchestra, Alternanze per orchestra, Varianti per orchestra, Strutture per piccola orchestra, Contrasti e Quadruplum per orchestra, Concerto per due pianoforti e orchestra, Studio per orchestra, Musica per sette, Ottetto a fiati, Divertimento per clavicembalo e orchestra, Concerto per chitarra e archi, Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, Sinfonie n.5, 6, e 7, Cantata n. 2, fino alla recente Terza Cantata per coro e orchestra su testo di Tommaso Campanella, diretta da Gianandrea Gavazzeni nel dicembre 1985.
Muore a Milano nel 2004.
Vai a tutti gli eventi >>>
(11065) Madrigali a cinque voci miste
per coro a cappella su testi di G. Ungaretti, B. Bettinelli, A.E. Gosso (“I Quaderni della Cartellina”)
(4210) Tre ricercari e toccata
per pianoforte
(8414) DODICI STUDI
per chitarra
(8962) Concerto
per chitarra e orchestra d’archi (con vibrafono ad libitum)
(8963) Concerto
per chitarra e orchestra d’archi (con vibrafono ad libitum)
(9122) Divertimento a due
per due chitarre
(9123) Musica a due
per flauto e chitarra
(9425) Come una cadenza
per chitarra
(9963) Tre mottetti
a quattro voci miste (Bone Pastor, Respice in me, Ave verum)
(11691) Dittico ambrosiano
per coro a quattro voci miste sugli Inni di S. Ambrogio (1 – Inno IV: “Deus creator omnium” – 2 – Inno II: “Aurora”)
(11690) Vocalizzo su “Amen”
per coro a quattro voci miste
11 pubblicazioni in catalogo