0%
SZ Sugar

Back

Buonomo, Antonio
Prev Next

Antonio Buonomo (Napoli1932) è un compositorepercussionista e didatta italiano, noto a livello internazionale per le sue numerose opere didattiche. Le sue composizioni, eseguite e trasmesse in programmi radiofonici e televisivi, sono state utilizzate anche per spettacoli teatrali e di balletto, sigle radiofoniche e documentari televisivi.

Quinto di dieci figli, fu avviato subito agli studi musicali e a 12 anni già cantava nel coro delle voci bianche del Teatro di San Carlo, frequentava il conservatorio e si esibiva in pubblico, nei tanti locali sorti a Napoli per le forze di occupazione americane.
Ha calcato le scene assieme a miti del bel canto, come Beniamino Gigli, Tito Schipa e altri, accumulando esperienza musicale e teatrale.
Come ha scritto Il Centro (quotidiano dell’Abruzzo), «Il suo percorso artistico è sterminato e parte da lontano».
È stato direttore di uno dei primi gruppi europei di musica ritmica contemporanea, titolare di cattedra presso i conservatori di musica S. Pietro a Majella di NapoliLuisa D’Annunzio di Pescara e Santa Cecilia di Roma. Primo timpanista dell’orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli e de La fenice di Venezia e ha conosciuto e collaborato con personaggi di primo piano del panorama musicale mondiale come: Igor Stravinsky, Paul Hindemith, Hermann Scherchen, Arturo Benedetti Michelangeli e tanti altri.
Ha tenuto seminari e corsi internazionali di alto perfezionamento, formando alla sua scuola un’intera generazione di musicisti, oggi solisti di prestigiose orchestre e insegnanti di conservatori di musica.
In un’epoca nella quale le percussioni erano considerate strumenti adatti solo per accompagnamento, o per imitare colpi di cannone e fenomeni atmosferici, ha consegnato a un LP, contenente musica popolare, classica e contemporanea (Phonotype Record 1975), la prova che le percussioni possiedono tutti i parametri della triplice radice musicale; vale a dire: ritmo, melodia e armonia.
Nel 1983 ha fatto parte della commissione ministeriale che ha elaborato i programmi per lo studio degli strumenti a percussione e del solfeggio speciale per percussionisti; e nell’anno del Giubileo è stato chiamato dal Teatro dell’Opera di Roma, in qualità di assistente e consulente musicale del direttore d’orchestra, contribuendo alla realizzazione della Missa Solemnis pro Jubileo di Franco Mannino, eseguita in prima mondiale al Colosseo.
Come solista ha eseguito i brani più impegnativi del repertorio contemporaneo, e opere d’avanguardia, in prima esecuzione, a rassegne e manifestazioni internazionali quali: Festival di Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia (1960/61); Edinburgh International Festival (1963); Italy on Stage di New York (con Irene Papas) 1986. Naturalmente, man mano che aumentava il suo impegno artistico, cresceva anche la sua popolarità, al punto che: il “Corriere della Sera”, nel novembre del 198,7 scrisse: «è nel campo del ritmo una vera autorità: percussionista solista di fama internazionale e virtuoso del ramo, Antonio Buonomo è del pari un didatta versatile e appassionato che al suo argomento favorito, visto nella duplice ottica della tecnica pura delle percussioni e del ritmo in sé, ha già dedicato importanti pubblicazioni»; la rivista della PAS (Percussive Arts Society) pubblicò una sua foto, alla guida dell’Ensemble Tempo d percussione; il sito Solo Artist Percussion gli dedicò una recensione con foto, la Southern percussion, in una lunga recensione, ha definito il suo libro Beyond the rudiments un vero capolavoro.
Il sito USA Italian Culture – The Art of Educating ha pubblicato una sua biografia con foto, assieme a grandi personaggi della cultura italiana come Maria Montessori e il libro Music Educators (pubblicato a Memphis Tennessee nel 2011), oltre alla biografia, gli ha messo anche il nome in copertina, assieme a leggende della musica come Pablo Casals.

Con le sue opere didattiche, conferenze, seminari e concerti Antonio Buonomo cercò di valorizzare gli strumenti a percussione, dimostrando la loro autosufficienza, sia perché contenevano tutti i parametri della triplice radice musicale (ritmomelodia e armonia) sia perché più ricchi di suoni armonici. Ossia di quei suoni che, a causa della loro eccessiva complessità, non possono essere definiti e, quindi, classificati fra i dodici suoni del sistema musicale. A questo scopo scrisse opere teoriche come “Sapere per suonare”, composizioni ad hoc e partecipò a trasmissioni radiofoniche e televisive. Per chiarire ancora meglio il concetto relativo alla complessità dello studio ed esecuzione, negli anni 90 scrive il dodecalogo del percussionista e commenti al dodecalogo. Una sorta di precetti, o regole per lo studio, adottate da scuole e insegnanti. Nel 2021 Acerra, Città della musica in provincia di Napoli, ha inaugurato, con un concerto dedicato, il “Centro didattica degli strumenti a percussione Antonio Buonomo”. Edificio nel quale sono esposti opere didattiche, narrativa, manifesti, onorificenze e articoli dedicati al maestro.

 

Vai a tutti gli eventi >>>

Un risultato trovato in catalogo

Prev Next

Antonio Buonomo (Napoli1932) è un compositorepercussionista e didatta italiano, noto a livello internazionale per le sue numerose opere didattiche. Le sue composizioni, eseguite e trasmesse in programmi radiofonici e televisivi, sono state utilizzate anche per spettacoli teatrali e di balletto, sigle radiofoniche e documentari televisivi.

Quinto di dieci figli, fu avviato subito agli studi musicali e a 12 anni già cantava nel coro delle voci bianche del Teatro di San Carlo, frequentava il conservatorio e si esibiva in pubblico, nei tanti locali sorti a Napoli per le forze di occupazione americane.
Ha calcato le scene assieme a miti del bel canto, come Beniamino Gigli, Tito Schipa e altri, accumulando esperienza musicale e teatrale.
Come ha scritto Il Centro (quotidiano dell’Abruzzo), «Il suo percorso artistico è sterminato e parte da lontano».
È stato direttore di uno dei primi gruppi europei di musica ritmica contemporanea, titolare di cattedra presso i conservatori di musica S. Pietro a Majella di NapoliLuisa D’Annunzio di Pescara e Santa Cecilia di Roma. Primo timpanista dell’orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli e de La fenice di Venezia e ha conosciuto e collaborato con personaggi di primo piano del panorama musicale mondiale come: Igor Stravinsky, Paul Hindemith, Hermann Scherchen, Arturo Benedetti Michelangeli e tanti altri.
Ha tenuto seminari e corsi internazionali di alto perfezionamento, formando alla sua scuola un’intera generazione di musicisti, oggi solisti di prestigiose orchestre e insegnanti di conservatori di musica.
In un’epoca nella quale le percussioni erano considerate strumenti adatti solo per accompagnamento, o per imitare colpi di cannone e fenomeni atmosferici, ha consegnato a un LP, contenente musica popolare, classica e contemporanea (Phonotype Record 1975), la prova che le percussioni possiedono tutti i parametri della triplice radice musicale; vale a dire: ritmo, melodia e armonia.
Nel 1983 ha fatto parte della commissione ministeriale che ha elaborato i programmi per lo studio degli strumenti a percussione e del solfeggio speciale per percussionisti; e nell’anno del Giubileo è stato chiamato dal Teatro dell’Opera di Roma, in qualità di assistente e consulente musicale del direttore d’orchestra, contribuendo alla realizzazione della Missa Solemnis pro Jubileo di Franco Mannino, eseguita in prima mondiale al Colosseo.
Come solista ha eseguito i brani più impegnativi del repertorio contemporaneo, e opere d’avanguardia, in prima esecuzione, a rassegne e manifestazioni internazionali quali: Festival di Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia (1960/61); Edinburgh International Festival (1963); Italy on Stage di New York (con Irene Papas) 1986. Naturalmente, man mano che aumentava il suo impegno artistico, cresceva anche la sua popolarità, al punto che: il “Corriere della Sera”, nel novembre del 198,7 scrisse: «è nel campo del ritmo una vera autorità: percussionista solista di fama internazionale e virtuoso del ramo, Antonio Buonomo è del pari un didatta versatile e appassionato che al suo argomento favorito, visto nella duplice ottica della tecnica pura delle percussioni e del ritmo in sé, ha già dedicato importanti pubblicazioni»; la rivista della PAS (Percussive Arts Society) pubblicò una sua foto, alla guida dell’Ensemble Tempo d percussione; il sito Solo Artist Percussion gli dedicò una recensione con foto, la Southern percussion, in una lunga recensione, ha definito il suo libro Beyond the rudiments un vero capolavoro.
Il sito USA Italian Culture – The Art of Educating ha pubblicato una sua biografia con foto, assieme a grandi personaggi della cultura italiana come Maria Montessori e il libro Music Educators (pubblicato a Memphis Tennessee nel 2011), oltre alla biografia, gli ha messo anche il nome in copertina, assieme a leggende della musica come Pablo Casals.

Con le sue opere didattiche, conferenze, seminari e concerti Antonio Buonomo cercò di valorizzare gli strumenti a percussione, dimostrando la loro autosufficienza, sia perché contenevano tutti i parametri della triplice radice musicale (ritmomelodia e armonia) sia perché più ricchi di suoni armonici. Ossia di quei suoni che, a causa della loro eccessiva complessità, non possono essere definiti e, quindi, classificati fra i dodici suoni del sistema musicale. A questo scopo scrisse opere teoriche come “Sapere per suonare”, composizioni ad hoc e partecipò a trasmissioni radiofoniche e televisive. Per chiarire ancora meglio il concetto relativo alla complessità dello studio ed esecuzione, negli anni 90 scrive il dodecalogo del percussionista e commenti al dodecalogo. Una sorta di precetti, o regole per lo studio, adottate da scuole e insegnanti. Nel 2021 Acerra, Città della musica in provincia di Napoli, ha inaugurato, con un concerto dedicato, il “Centro didattica degli strumenti a percussione Antonio Buonomo”. Edificio nel quale sono esposti opere didattiche, narrativa, manifesti, onorificenze e articoli dedicati al maestro.

 

Vai a tutti gli eventi >>>

Un risultato trovato in catalogo

Buonomo, Antonio
Prev Next

Antonio Buonomo (Napoli1932) è un compositorepercussionista e didatta italiano, noto a livello internazionale per le sue numerose opere didattiche. Le sue composizioni, eseguite e trasmesse in programmi radiofonici e televisivi, sono state utilizzate anche per spettacoli teatrali e di balletto, sigle radiofoniche e documentari televisivi.

Quinto di dieci figli, fu avviato subito agli studi musicali e a 12 anni già cantava nel coro delle voci bianche del Teatro di San Carlo, frequentava il conservatorio e si esibiva in pubblico, nei tanti locali sorti a Napoli per le forze di occupazione americane.
Ha calcato le scene assieme a miti del bel canto, come Beniamino Gigli, Tito Schipa e altri, accumulando esperienza musicale e teatrale.
Come ha scritto Il Centro (quotidiano dell’Abruzzo), «Il suo percorso artistico è sterminato e parte da lontano».
È stato direttore di uno dei primi gruppi europei di musica ritmica contemporanea, titolare di cattedra presso i conservatori di musica S. Pietro a Majella di NapoliLuisa D’Annunzio di Pescara e Santa Cecilia di Roma. Primo timpanista dell’orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli e de La fenice di Venezia e ha conosciuto e collaborato con personaggi di primo piano del panorama musicale mondiale come: Igor Stravinsky, Paul Hindemith, Hermann Scherchen, Arturo Benedetti Michelangeli e tanti altri.
Ha tenuto seminari e corsi internazionali di alto perfezionamento, formando alla sua scuola un’intera generazione di musicisti, oggi solisti di prestigiose orchestre e insegnanti di conservatori di musica.
In un’epoca nella quale le percussioni erano considerate strumenti adatti solo per accompagnamento, o per imitare colpi di cannone e fenomeni atmosferici, ha consegnato a un LP, contenente musica popolare, classica e contemporanea (Phonotype Record 1975), la prova che le percussioni possiedono tutti i parametri della triplice radice musicale; vale a dire: ritmo, melodia e armonia.
Nel 1983 ha fatto parte della commissione ministeriale che ha elaborato i programmi per lo studio degli strumenti a percussione e del solfeggio speciale per percussionisti; e nell’anno del Giubileo è stato chiamato dal Teatro dell’Opera di Roma, in qualità di assistente e consulente musicale del direttore d’orchestra, contribuendo alla realizzazione della Missa Solemnis pro Jubileo di Franco Mannino, eseguita in prima mondiale al Colosseo.
Come solista ha eseguito i brani più impegnativi del repertorio contemporaneo, e opere d’avanguardia, in prima esecuzione, a rassegne e manifestazioni internazionali quali: Festival di Internazionale di Musica Contemporanea della Biennale di Venezia (1960/61); Edinburgh International Festival (1963); Italy on Stage di New York (con Irene Papas) 1986. Naturalmente, man mano che aumentava il suo impegno artistico, cresceva anche la sua popolarità, al punto che: il “Corriere della Sera”, nel novembre del 198,7 scrisse: «è nel campo del ritmo una vera autorità: percussionista solista di fama internazionale e virtuoso del ramo, Antonio Buonomo è del pari un didatta versatile e appassionato che al suo argomento favorito, visto nella duplice ottica della tecnica pura delle percussioni e del ritmo in sé, ha già dedicato importanti pubblicazioni»; la rivista della PAS (Percussive Arts Society) pubblicò una sua foto, alla guida dell’Ensemble Tempo d percussione; il sito Solo Artist Percussion gli dedicò una recensione con foto, la Southern percussion, in una lunga recensione, ha definito il suo libro Beyond the rudiments un vero capolavoro.
Il sito USA Italian Culture – The Art of Educating ha pubblicato una sua biografia con foto, assieme a grandi personaggi della cultura italiana come Maria Montessori e il libro Music Educators (pubblicato a Memphis Tennessee nel 2011), oltre alla biografia, gli ha messo anche il nome in copertina, assieme a leggende della musica come Pablo Casals.

Con le sue opere didattiche, conferenze, seminari e concerti Antonio Buonomo cercò di valorizzare gli strumenti a percussione, dimostrando la loro autosufficienza, sia perché contenevano tutti i parametri della triplice radice musicale (ritmomelodia e armonia) sia perché più ricchi di suoni armonici. Ossia di quei suoni che, a causa della loro eccessiva complessità, non possono essere definiti e, quindi, classificati fra i dodici suoni del sistema musicale. A questo scopo scrisse opere teoriche come “Sapere per suonare”, composizioni ad hoc e partecipò a trasmissioni radiofoniche e televisive. Per chiarire ancora meglio il concetto relativo alla complessità dello studio ed esecuzione, negli anni 90 scrive il dodecalogo del percussionista e commenti al dodecalogo. Una sorta di precetti, o regole per lo studio, adottate da scuole e insegnanti. Nel 2021 Acerra, Città della musica in provincia di Napoli, ha inaugurato, con un concerto dedicato, il “Centro didattica degli strumenti a percussione Antonio Buonomo”. Edificio nel quale sono esposti opere didattiche, narrativa, manifesti, onorificenze e articoli dedicati al maestro.

 

Vai a tutti gli eventi >>>

Un risultato trovato in catalogo