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Frescobaldi, Girolamo
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Girolamo Frescobaldi nacque a Ferrara il 13 settembre 1583. Allievo di Luzzasco Luzzaschi, dopo la morte del duca Alfonso II entrò al servizio della famiglia Bentivoglio, trasferendosi a Roma nel 1601. È possibile che nel 1603 divenne membro della Congregazione dei musici di Roma come organista e nel 1604 come cantore. Nel 1607 Frescobaldi fu attivo come organista presso la Basilica di S. Maria in Trastevere. Nello stesso anno, quando Guido Bentivoglio divenne nunzio apostolico in Fiandra, il compositore si trasferì con il suo protettore a Bruxelles. Qui terminò la sua prima opera, il Primo libro di madrigali a 5 voci, pubblicata nel 1608 ad Anversa con dedica a Bentivoglio stesso. 

Sempre nel 1608 Frescobaldi fu nominato organista della Basilica di S. Pietro in Vaticano. Intorno al 1611 passò sotto la protezione del cardinal Pietro Aldobrandini, a cui dedicò nel 1615 il Primo libro dei ricercari e canzoni. In questo periodo la fama del compositore si stava consolidando nell’ambiente nobile romano, come dimostrato dalla dedica del suo Primo libro di toccate e partite d’intavolatura di cembalo a Ferdinando Gonzaga. Tale raccolta costituisce una delle opere più rilevanti della letteratura per tastiera del Barocco, che raggiunse la sua forma definitiva solo nel 1637.

Dopo una piccola parentesi a Mantova, intorno agli anni ’20 del Seicento Frescobaldi si limitò a curare le ristampe di alcune sue opere e a pubblicare componimenti vocali inseriti in antologie romane. Nel 1624 pubblicò il Primo libri di capricci, dedicato al principe ereditario di Modena Alfonso, e nel 1627 il Secondo libro di toccate e il Liber secundus diversarum modulationum a 2-4 voci, dedicati rispettivamente al vescovo Luigi Gallo e al cardinale Scipione Borghese.

Tra il 1628 e il 1634 Frescobaldi fu al servizio del granduca di Toscana Ferdinando II, al quale dedicò nel 1630 un libro di Arie musicali. A Firenze fu attivo anche come organista e prese parte a varie cerimonie celebrative. 

Rientrato a Roma, nel 1634 riprese il suo incarico presso la Basilica vaticana. Nel 1635 fu pubblicata a Venezia la sua raccolta intitolata Fiori musicali di diverse compositioni, toccate, kirie, canzoni, capricci e ricercari in partitura a quattro utili per sonatori, opera XII, dedicata al cardinal Antonio Barberini.

Frescobaldi morì a Roma il 1° marzo 1643.

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Girolamo Frescobaldi nacque a Ferrara il 13 settembre 1583. Allievo di Luzzasco Luzzaschi, dopo la morte del duca Alfonso II entrò al servizio della famiglia Bentivoglio, trasferendosi a Roma nel 1601. È possibile che nel 1603 divenne membro della Congregazione dei musici di Roma come organista e nel 1604 come cantore. Nel 1607 Frescobaldi fu attivo come organista presso la Basilica di S. Maria in Trastevere. Nello stesso anno, quando Guido Bentivoglio divenne nunzio apostolico in Fiandra, il compositore si trasferì con il suo protettore a Bruxelles. Qui terminò la sua prima opera, il Primo libro di madrigali a 5 voci, pubblicata nel 1608 ad Anversa con dedica a Bentivoglio stesso. 

Sempre nel 1608 Frescobaldi fu nominato organista della Basilica di S. Pietro in Vaticano. Intorno al 1611 passò sotto la protezione del cardinal Pietro Aldobrandini, a cui dedicò nel 1615 il Primo libro dei ricercari e canzoni. In questo periodo la fama del compositore si stava consolidando nell’ambiente nobile romano, come dimostrato dalla dedica del suo Primo libro di toccate e partite d’intavolatura di cembalo a Ferdinando Gonzaga. Tale raccolta costituisce una delle opere più rilevanti della letteratura per tastiera del Barocco, che raggiunse la sua forma definitiva solo nel 1637.

Dopo una piccola parentesi a Mantova, intorno agli anni ’20 del Seicento Frescobaldi si limitò a curare le ristampe di alcune sue opere e a pubblicare componimenti vocali inseriti in antologie romane. Nel 1624 pubblicò il Primo libri di capricci, dedicato al principe ereditario di Modena Alfonso, e nel 1627 il Secondo libro di toccate e il Liber secundus diversarum modulationum a 2-4 voci, dedicati rispettivamente al vescovo Luigi Gallo e al cardinale Scipione Borghese.

Tra il 1628 e il 1634 Frescobaldi fu al servizio del granduca di Toscana Ferdinando II, al quale dedicò nel 1630 un libro di Arie musicali. A Firenze fu attivo anche come organista e prese parte a varie cerimonie celebrative. 

Rientrato a Roma, nel 1634 riprese il suo incarico presso la Basilica vaticana. Nel 1635 fu pubblicata a Venezia la sua raccolta intitolata Fiori musicali di diverse compositioni, toccate, kirie, canzoni, capricci e ricercari in partitura a quattro utili per sonatori, opera XII, dedicata al cardinal Antonio Barberini.

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Sempre nel 1608 Frescobaldi fu nominato organista della Basilica di S. Pietro in Vaticano. Intorno al 1611 passò sotto la protezione del cardinal Pietro Aldobrandini, a cui dedicò nel 1615 il Primo libro dei ricercari e canzoni. In questo periodo la fama del compositore si stava consolidando nell’ambiente nobile romano, come dimostrato dalla dedica del suo Primo libro di toccate e partite d’intavolatura di cembalo a Ferdinando Gonzaga. Tale raccolta costituisce una delle opere più rilevanti della letteratura per tastiera del Barocco, che raggiunse la sua forma definitiva solo nel 1637.

Dopo una piccola parentesi a Mantova, intorno agli anni ’20 del Seicento Frescobaldi si limitò a curare le ristampe di alcune sue opere e a pubblicare componimenti vocali inseriti in antologie romane. Nel 1624 pubblicò il Primo libri di capricci, dedicato al principe ereditario di Modena Alfonso, e nel 1627 il Secondo libro di toccate e il Liber secundus diversarum modulationum a 2-4 voci, dedicati rispettivamente al vescovo Luigi Gallo e al cardinale Scipione Borghese.

Tra il 1628 e il 1634 Frescobaldi fu al servizio del granduca di Toscana Ferdinando II, al quale dedicò nel 1630 un libro di Arie musicali. A Firenze fu attivo anche come organista e prese parte a varie cerimonie celebrative. 

Rientrato a Roma, nel 1634 riprese il suo incarico presso la Basilica vaticana. Nel 1635 fu pubblicata a Venezia la sua raccolta intitolata Fiori musicali di diverse compositioni, toccate, kirie, canzoni, capricci e ricercari in partitura a quattro utili per sonatori, opera XII, dedicata al cardinal Antonio Barberini.

Frescobaldi morì a Roma il 1° marzo 1643.

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