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Hoch, Francesco
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Dopo aver terminato gli studi magistrali si è diplomato in composizione con Franco Donatoni, ottenendo il massimo dei voti, e in canto artistico con Ada Jesi, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove ha studiato anche direzione d’orchestra con Franco Caracciolo e Mario Gusella. Ha svolto inoltre attività di ricerca presso lo studio di fonologia della RAI di Milano e ha frequentato i corsi di composizione di Padova, nel 1967, tenuti da Domenico Guaccero, Franco Donatoni, Sylvano Bussotti, e di Darmstadt, nel 1970, tenuti da Karlheinz Stockhausen e György Ligeti. Compone dal 1968.

In seguito ad esperienze di musica indeterminata e improvvisata ha elaborato una sua musica figurale. Ha al suo attivo numerose composizioni per vari organici stumentali e vocali, da camera e per orchestra, per coro e per voci bianche, elettroniche, per eventi visivi: rappresentazioni, esposizioni, danza, televisione, che sono state eseguite e trasmesse in tutta l’Europa e in paesi extraeuropei, registrate su disco e in televisione.

Ha tenuto conferenze, corsi e seminari in vari paesi e ha pubblicato scritti sulla musica contemporanea. La sua composizione Prove concertanti per orchestra ha rappresentato la Svizzera, nel 1973, alla Tribuna Internazionale dei Compositori di Parigi.

Nel 1974 è stato chiamato dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena, come assistente per l’insegnamento ai corsi estivi di perfezionamento in composizione e come partecipante a una composizione collettiva del Gruppo Sperimentale Chigiano. Nell’anno successivo è stato invitato dalla Biennale di Venezia a prendere parte al Laboratorio internazionale di musica nuova, con la composizione L’oggetto disincantato. A Riflessioni sulla natura di alcuni vocaboli per orchestra è stato assegnato il Primo premio del concorso internazionale di composizione Premio Angelicum 1975 di Milano da una giuria internazionale, presieduta da Goffredo Petrassi. Nel 1976 per la sua attività di compositore ha ottenuto il riconoscimento della Fondazione Pro Arte di Berna e il Diploma di merito della International Who’s Who di Cambridge.

È uno dei promotori e fondatori, nel 1977, dell’Associazione per la musica contemporanea OGGImusica di Lugano. Nel 1980 gli viene commissionato da Pro Helvetia lo spettacolo multimediale Leonardo e/und Gantenbein. Nel 1982 e 1987 escono i dischi-ritratto dedicati interamente a sue opere. In diversi paesi sono stati dedicati concerti monografici alla sua musica, nel 1982-87-89-91. La composizione per oboe e orchestra, Sans, scritta su commissione per la città di Ginevra, è stata scelta per rappresentare la Svizzera al ventesimo anniversario dell’Unione europea di Radiodiffusione nel 1987. Nel 1991, Pro Helvetia gli commissiona le Memorie da requiem e ottiene il Premio Giubileo UBS per il complessivo delle sue opere. Nel 1995 scrive su commissione il teatro musicale La passerelle des fous per Archipel di Ginevra, e Canti e danze dai nuovi gironi per il Teatro alla Scala di Milano (Musica presente-Musica in Europa). Nel 1995, per la sua composizione, Der hoffnungsvolle Jean und der Moloch, riceve il premio Kammersprechchor Zurigo, e nell’anno seguente, il premio EPTA-ESTA. Nel 1998 gli viene commissionata l’opera multimediale sulla borsa valori, The Magic Ring e la Heinrich-Strobel-Stiftung lo invita allo Studio sperimentale della Südwestfunk di Freiburg im Breisgau, per realizzare la parte eletroacustica dell’opera.

Nel 2001 dona i suoi scritti e le sue partiture manoscritte alla Zentralbibliothek – Musikabteilung – di Zurigo dei quali Heinrich Aerni ha curato il catalogo e il sito Internet. Nello stesso anno esce il suo Ritratto – video di Schmidt-Garré realizzato a Cremona, Milano e nel Ticino (Pars media – München) per le Televisioni della Svizzera (TS, SF, TSR). Nell’anno successivo partecipa a 12 maschere musicali con la composizione commissionata da Oggimusica Hello we are here, e viene pubblicato in CD il suo vasto lavoro Memorie da requiem con uno scritto introduttivo di Carlo Piccardi.

Nel 2003 per il suo sessantesimo compleanno, oltre alla realizzazione di varie esecuzioni pubbliche di suoi lavori, la Radio della Svizzera Italiana gli commissiona Ave Lucanum Vale per coro a otto voci che verrà eseguito alla Festa dei Musicisti Svizzeri; viene prodotto e trasmesso un suo ritratto-intervista da Jean Noel per Espace 2 della Radio Suisse Romande di Ginevra; la rivista musicale svizzera Dissonanz pubblica un saggio sulla sua opera curato da Paolo Repetto, e Carlo Piccardi dedica alla sua ultima produzione un ampio scritto intitolato Il futuro nel passato (Bloc notes (48) – La musica nella Svizzera Italiana). Nello stesso anno gli viene commissionato il Doppio Concerto per violoncello, pianoforte e orchestra, per l’apertura della Settimana svizzera a San Pietroburgo in occasione dei festeggiamenti per il trecentesimo anniversario della fondazione della città.

Nel 2004 lascia l’insegnamento pubblico e realizza, produce e dirige il suo ultimo spettacolo multimediale a carattere didattico e tematico, con trascrizioni, strumentazioni originali di musiche provenienti da vari generi musicali, curandone anche i testi, la regia e le scene, intitolato Colori – La musica dei colori/I colori della musica (Cinema Teatro Chiasso, Liceo Herdecke-Dortmund). Tra gli spettacoli precedenti: La serva padrona di Pergolesi (Fribourg, 1993); Die Dreigroschenoper di Kurt Weill (Manno, 1994); Erik Satie colpisce ancora (Trevano, 1995); Carmina Burana (Molini, 1996); Cats (Trevano, 1997); Marcello, dove sei? – Musica e cinema da Cinecittà a Hollywood (Roma, 1998); Gli animali musicali su disegni originali di Adriano Crivelli (Trevano, 1999); Performance collettiva spaziale nel palazzo (inaugurazione del Liceo Lugano 2, 1999); Titanic 1912 (Cremona, 2000), Guerra e pace (75° anniversario della Pace di Locarno, Teatro di Locarno, 2001); Amore Amore Amore (Centro Culturale Svizzero, Milano, 2002).

Tra il 2003 e il 2004 si occupa intensamente della poesia italiana del ventesimo secolo e di strumenti antichi barocchi, scrivendo testi, brani strumentali e vocali riuniti in un tracciato storico da Marinetti ai giorni nostri, intitolato Percorso Novecento, lavoro che ha inaugurato l’anno seguente, sotto la direzione dell’autore come concerto di gala, il nuovo Centro Culturale dell’Istituto Svizzero di Roma. Il libro-collage tratto dalla partitura di Percorso Novecento e la sua versione edita da Alla chiara fonte sono stati esposti per la prima volta alla mostra Equilibri della Galleria Officinaarte di Magliaso nel 2004. Nello stesso anno la sua composizione L’Oro della Montagna, per coro a quattro voci miste e organo (2004) ha ottenuto il Premio speciale della Giuria come migliore musica e miglior testo al Concorso di polifonia sacra Corale S. Cecilia, Lugano. Nel 2005 al Conservatorio della stessa città sono stati presentati i suoi Duetti per soprano e tenore su testo di poeti della Svizzera italiana, dei quali l’editore Alla chiara fonte ha curato una pubblicazione discografica, comprendente anche la recitazione delle poesie da parte dei poeti stessi e due scritti introduttivi di Paolo Repetto e di Davide Monopoli. Numerosi articoli sono stati pubblicati sulla sua attività, in riviste, libri ed enciclopedie e la sua musica è stata registrata da numerosi enti radiofonici, soprattutto dalla Radio della Svizzera Italiana, ed è stata incisa in edizioni discografiche o in versioni video. Le sue composizioni sono state pubblicate da Edipan (Roma), Guilys (Locarno), Labatiaz (St. Maurice, Svizzera), in proprio, e per la maggior parte a Milano dalle Edizioni Suvini Zerboni – SugarMusic S.p.A. Attualmente Francesco Hoch, oltre a essere attivo come compositore, si dedica alla direzione e a lavori di critica musicale. Abita a Savosa presso Lugano, in Svizzera. La sua attività è caratterizzata dai seguenti periodi: – 1968-1970, Attorno all’indeterminazione in cui utilizza vari gradi di scrittura aleatoria fino alla libera improvvisazione; – 1970-75, Ricerca polidirezionale dove ritorna alla scrittura pentagrammatica e verifica i rapporti fra pensieri compositivi e vari tipi di materiale musicale; – 1975-80, Musica figurale, la ricerca della trasparenza nella dialettica tra particolare e generale avviene in funzione linguistica e come metafora di una nuova società; – 1980-83, Ostinati variabili, accanto alle sezioni trasparenti prefissate (gli ‘ostinati’) vengono presentati momenti lasciati a una più ampia fantasia del momento (i ‘variabili’) come trasgressione del progetto generale; – 1983-85, Il tempo della dissoluzione, dove le strutture si dissolvono fino all’isolamento del singolo elemento nelle vicinanze del precipizio sul vuoto e sul nulla; – 1987-88, Silenzio; – 1986/89-93, Opere postume, segnate dalla riflessione sulla morte della speranza, sulla sua storia e la memoria di ciò che la precede; – Dal 1994, L’impietoso presente, ritorno alla critica politico-sociale della società attuale, con occasionali immersioni nei meandri della ‘navigazione a vista’.

 

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Dopo aver terminato gli studi magistrali si è diplomato in composizione con Franco Donatoni, ottenendo il massimo dei voti, e in canto artistico con Ada Jesi, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove ha studiato anche direzione d’orchestra con Franco Caracciolo e Mario Gusella. Ha svolto inoltre attività di ricerca presso lo studio di fonologia della RAI di Milano e ha frequentato i corsi di composizione di Padova, nel 1967, tenuti da Domenico Guaccero, Franco Donatoni, Sylvano Bussotti, e di Darmstadt, nel 1970, tenuti da Karlheinz Stockhausen e György Ligeti. Compone dal 1968.

In seguito ad esperienze di musica indeterminata e improvvisata ha elaborato una sua musica figurale. Ha al suo attivo numerose composizioni per vari organici stumentali e vocali, da camera e per orchestra, per coro e per voci bianche, elettroniche, per eventi visivi: rappresentazioni, esposizioni, danza, televisione, che sono state eseguite e trasmesse in tutta l’Europa e in paesi extraeuropei, registrate su disco e in televisione.

Ha tenuto conferenze, corsi e seminari in vari paesi e ha pubblicato scritti sulla musica contemporanea. La sua composizione Prove concertanti per orchestra ha rappresentato la Svizzera, nel 1973, alla Tribuna Internazionale dei Compositori di Parigi.

Nel 1974 è stato chiamato dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena, come assistente per l’insegnamento ai corsi estivi di perfezionamento in composizione e come partecipante a una composizione collettiva del Gruppo Sperimentale Chigiano. Nell’anno successivo è stato invitato dalla Biennale di Venezia a prendere parte al Laboratorio internazionale di musica nuova, con la composizione L’oggetto disincantato. A Riflessioni sulla natura di alcuni vocaboli per orchestra è stato assegnato il Primo premio del concorso internazionale di composizione Premio Angelicum 1975 di Milano da una giuria internazionale, presieduta da Goffredo Petrassi. Nel 1976 per la sua attività di compositore ha ottenuto il riconoscimento della Fondazione Pro Arte di Berna e il Diploma di merito della International Who’s Who di Cambridge.

È uno dei promotori e fondatori, nel 1977, dell’Associazione per la musica contemporanea OGGImusica di Lugano. Nel 1980 gli viene commissionato da Pro Helvetia lo spettacolo multimediale Leonardo e/und Gantenbein. Nel 1982 e 1987 escono i dischi-ritratto dedicati interamente a sue opere. In diversi paesi sono stati dedicati concerti monografici alla sua musica, nel 1982-87-89-91. La composizione per oboe e orchestra, Sans, scritta su commissione per la città di Ginevra, è stata scelta per rappresentare la Svizzera al ventesimo anniversario dell’Unione europea di Radiodiffusione nel 1987. Nel 1991, Pro Helvetia gli commissiona le Memorie da requiem e ottiene il Premio Giubileo UBS per il complessivo delle sue opere. Nel 1995 scrive su commissione il teatro musicale La passerelle des fous per Archipel di Ginevra, e Canti e danze dai nuovi gironi per il Teatro alla Scala di Milano (Musica presente-Musica in Europa). Nel 1995, per la sua composizione, Der hoffnungsvolle Jean und der Moloch, riceve il premio Kammersprechchor Zurigo, e nell’anno seguente, il premio EPTA-ESTA. Nel 1998 gli viene commissionata l’opera multimediale sulla borsa valori, The Magic Ring e la Heinrich-Strobel-Stiftung lo invita allo Studio sperimentale della Südwestfunk di Freiburg im Breisgau, per realizzare la parte eletroacustica dell’opera.

Nel 2001 dona i suoi scritti e le sue partiture manoscritte alla Zentralbibliothek – Musikabteilung – di Zurigo dei quali Heinrich Aerni ha curato il catalogo e il sito Internet. Nello stesso anno esce il suo Ritratto – video di Schmidt-Garré realizzato a Cremona, Milano e nel Ticino (Pars media – München) per le Televisioni della Svizzera (TS, SF, TSR). Nell’anno successivo partecipa a 12 maschere musicali con la composizione commissionata da Oggimusica Hello we are here, e viene pubblicato in CD il suo vasto lavoro Memorie da requiem con uno scritto introduttivo di Carlo Piccardi.

Nel 2003 per il suo sessantesimo compleanno, oltre alla realizzazione di varie esecuzioni pubbliche di suoi lavori, la Radio della Svizzera Italiana gli commissiona Ave Lucanum Vale per coro a otto voci che verrà eseguito alla Festa dei Musicisti Svizzeri; viene prodotto e trasmesso un suo ritratto-intervista da Jean Noel per Espace 2 della Radio Suisse Romande di Ginevra; la rivista musicale svizzera Dissonanz pubblica un saggio sulla sua opera curato da Paolo Repetto, e Carlo Piccardi dedica alla sua ultima produzione un ampio scritto intitolato Il futuro nel passato (Bloc notes (48) – La musica nella Svizzera Italiana). Nello stesso anno gli viene commissionato il Doppio Concerto per violoncello, pianoforte e orchestra, per l’apertura della Settimana svizzera a San Pietroburgo in occasione dei festeggiamenti per il trecentesimo anniversario della fondazione della città.

Nel 2004 lascia l’insegnamento pubblico e realizza, produce e dirige il suo ultimo spettacolo multimediale a carattere didattico e tematico, con trascrizioni, strumentazioni originali di musiche provenienti da vari generi musicali, curandone anche i testi, la regia e le scene, intitolato Colori – La musica dei colori/I colori della musica (Cinema Teatro Chiasso, Liceo Herdecke-Dortmund). Tra gli spettacoli precedenti: La serva padrona di Pergolesi (Fribourg, 1993); Die Dreigroschenoper di Kurt Weill (Manno, 1994); Erik Satie colpisce ancora (Trevano, 1995); Carmina Burana (Molini, 1996); Cats (Trevano, 1997); Marcello, dove sei? – Musica e cinema da Cinecittà a Hollywood (Roma, 1998); Gli animali musicali su disegni originali di Adriano Crivelli (Trevano, 1999); Performance collettiva spaziale nel palazzo (inaugurazione del Liceo Lugano 2, 1999); Titanic 1912 (Cremona, 2000), Guerra e pace (75° anniversario della Pace di Locarno, Teatro di Locarno, 2001); Amore Amore Amore (Centro Culturale Svizzero, Milano, 2002).

Tra il 2003 e il 2004 si occupa intensamente della poesia italiana del ventesimo secolo e di strumenti antichi barocchi, scrivendo testi, brani strumentali e vocali riuniti in un tracciato storico da Marinetti ai giorni nostri, intitolato Percorso Novecento, lavoro che ha inaugurato l’anno seguente, sotto la direzione dell’autore come concerto di gala, il nuovo Centro Culturale dell’Istituto Svizzero di Roma. Il libro-collage tratto dalla partitura di Percorso Novecento e la sua versione edita da Alla chiara fonte sono stati esposti per la prima volta alla mostra Equilibri della Galleria Officinaarte di Magliaso nel 2004. Nello stesso anno la sua composizione L’Oro della Montagna, per coro a quattro voci miste e organo (2004) ha ottenuto il Premio speciale della Giuria come migliore musica e miglior testo al Concorso di polifonia sacra Corale S. Cecilia, Lugano. Nel 2005 al Conservatorio della stessa città sono stati presentati i suoi Duetti per soprano e tenore su testo di poeti della Svizzera italiana, dei quali l’editore Alla chiara fonte ha curato una pubblicazione discografica, comprendente anche la recitazione delle poesie da parte dei poeti stessi e due scritti introduttivi di Paolo Repetto e di Davide Monopoli. Numerosi articoli sono stati pubblicati sulla sua attività, in riviste, libri ed enciclopedie e la sua musica è stata registrata da numerosi enti radiofonici, soprattutto dalla Radio della Svizzera Italiana, ed è stata incisa in edizioni discografiche o in versioni video. Le sue composizioni sono state pubblicate da Edipan (Roma), Guilys (Locarno), Labatiaz (St. Maurice, Svizzera), in proprio, e per la maggior parte a Milano dalle Edizioni Suvini Zerboni – SugarMusic S.p.A. Attualmente Francesco Hoch, oltre a essere attivo come compositore, si dedica alla direzione e a lavori di critica musicale. Abita a Savosa presso Lugano, in Svizzera. La sua attività è caratterizzata dai seguenti periodi: – 1968-1970, Attorno all’indeterminazione in cui utilizza vari gradi di scrittura aleatoria fino alla libera improvvisazione; – 1970-75, Ricerca polidirezionale dove ritorna alla scrittura pentagrammatica e verifica i rapporti fra pensieri compositivi e vari tipi di materiale musicale; – 1975-80, Musica figurale, la ricerca della trasparenza nella dialettica tra particolare e generale avviene in funzione linguistica e come metafora di una nuova società; – 1980-83, Ostinati variabili, accanto alle sezioni trasparenti prefissate (gli ‘ostinati’) vengono presentati momenti lasciati a una più ampia fantasia del momento (i ‘variabili’) come trasgressione del progetto generale; – 1983-85, Il tempo della dissoluzione, dove le strutture si dissolvono fino all’isolamento del singolo elemento nelle vicinanze del precipizio sul vuoto e sul nulla; – 1987-88, Silenzio; – 1986/89-93, Opere postume, segnate dalla riflessione sulla morte della speranza, sulla sua storia e la memoria di ciò che la precede; – Dal 1994, L’impietoso presente, ritorno alla critica politico-sociale della società attuale, con occasionali immersioni nei meandri della ‘navigazione a vista’.

 

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In seguito ad esperienze di musica indeterminata e improvvisata ha elaborato una sua musica figurale. Ha al suo attivo numerose composizioni per vari organici stumentali e vocali, da camera e per orchestra, per coro e per voci bianche, elettroniche, per eventi visivi: rappresentazioni, esposizioni, danza, televisione, che sono state eseguite e trasmesse in tutta l’Europa e in paesi extraeuropei, registrate su disco e in televisione.

Ha tenuto conferenze, corsi e seminari in vari paesi e ha pubblicato scritti sulla musica contemporanea. La sua composizione Prove concertanti per orchestra ha rappresentato la Svizzera, nel 1973, alla Tribuna Internazionale dei Compositori di Parigi.

Nel 1974 è stato chiamato dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena, come assistente per l’insegnamento ai corsi estivi di perfezionamento in composizione e come partecipante a una composizione collettiva del Gruppo Sperimentale Chigiano. Nell’anno successivo è stato invitato dalla Biennale di Venezia a prendere parte al Laboratorio internazionale di musica nuova, con la composizione L’oggetto disincantato. A Riflessioni sulla natura di alcuni vocaboli per orchestra è stato assegnato il Primo premio del concorso internazionale di composizione Premio Angelicum 1975 di Milano da una giuria internazionale, presieduta da Goffredo Petrassi. Nel 1976 per la sua attività di compositore ha ottenuto il riconoscimento della Fondazione Pro Arte di Berna e il Diploma di merito della International Who’s Who di Cambridge.

È uno dei promotori e fondatori, nel 1977, dell’Associazione per la musica contemporanea OGGImusica di Lugano. Nel 1980 gli viene commissionato da Pro Helvetia lo spettacolo multimediale Leonardo e/und Gantenbein. Nel 1982 e 1987 escono i dischi-ritratto dedicati interamente a sue opere. In diversi paesi sono stati dedicati concerti monografici alla sua musica, nel 1982-87-89-91. La composizione per oboe e orchestra, Sans, scritta su commissione per la città di Ginevra, è stata scelta per rappresentare la Svizzera al ventesimo anniversario dell’Unione europea di Radiodiffusione nel 1987. Nel 1991, Pro Helvetia gli commissiona le Memorie da requiem e ottiene il Premio Giubileo UBS per il complessivo delle sue opere. Nel 1995 scrive su commissione il teatro musicale La passerelle des fous per Archipel di Ginevra, e Canti e danze dai nuovi gironi per il Teatro alla Scala di Milano (Musica presente-Musica in Europa). Nel 1995, per la sua composizione, Der hoffnungsvolle Jean und der Moloch, riceve il premio Kammersprechchor Zurigo, e nell’anno seguente, il premio EPTA-ESTA. Nel 1998 gli viene commissionata l’opera multimediale sulla borsa valori, The Magic Ring e la Heinrich-Strobel-Stiftung lo invita allo Studio sperimentale della Südwestfunk di Freiburg im Breisgau, per realizzare la parte eletroacustica dell’opera.

Nel 2001 dona i suoi scritti e le sue partiture manoscritte alla Zentralbibliothek – Musikabteilung – di Zurigo dei quali Heinrich Aerni ha curato il catalogo e il sito Internet. Nello stesso anno esce il suo Ritratto – video di Schmidt-Garré realizzato a Cremona, Milano e nel Ticino (Pars media – München) per le Televisioni della Svizzera (TS, SF, TSR). Nell’anno successivo partecipa a 12 maschere musicali con la composizione commissionata da Oggimusica Hello we are here, e viene pubblicato in CD il suo vasto lavoro Memorie da requiem con uno scritto introduttivo di Carlo Piccardi.

Nel 2003 per il suo sessantesimo compleanno, oltre alla realizzazione di varie esecuzioni pubbliche di suoi lavori, la Radio della Svizzera Italiana gli commissiona Ave Lucanum Vale per coro a otto voci che verrà eseguito alla Festa dei Musicisti Svizzeri; viene prodotto e trasmesso un suo ritratto-intervista da Jean Noel per Espace 2 della Radio Suisse Romande di Ginevra; la rivista musicale svizzera Dissonanz pubblica un saggio sulla sua opera curato da Paolo Repetto, e Carlo Piccardi dedica alla sua ultima produzione un ampio scritto intitolato Il futuro nel passato (Bloc notes (48) – La musica nella Svizzera Italiana). Nello stesso anno gli viene commissionato il Doppio Concerto per violoncello, pianoforte e orchestra, per l’apertura della Settimana svizzera a San Pietroburgo in occasione dei festeggiamenti per il trecentesimo anniversario della fondazione della città.

Nel 2004 lascia l’insegnamento pubblico e realizza, produce e dirige il suo ultimo spettacolo multimediale a carattere didattico e tematico, con trascrizioni, strumentazioni originali di musiche provenienti da vari generi musicali, curandone anche i testi, la regia e le scene, intitolato Colori – La musica dei colori/I colori della musica (Cinema Teatro Chiasso, Liceo Herdecke-Dortmund). Tra gli spettacoli precedenti: La serva padrona di Pergolesi (Fribourg, 1993); Die Dreigroschenoper di Kurt Weill (Manno, 1994); Erik Satie colpisce ancora (Trevano, 1995); Carmina Burana (Molini, 1996); Cats (Trevano, 1997); Marcello, dove sei? – Musica e cinema da Cinecittà a Hollywood (Roma, 1998); Gli animali musicali su disegni originali di Adriano Crivelli (Trevano, 1999); Performance collettiva spaziale nel palazzo (inaugurazione del Liceo Lugano 2, 1999); Titanic 1912 (Cremona, 2000), Guerra e pace (75° anniversario della Pace di Locarno, Teatro di Locarno, 2001); Amore Amore Amore (Centro Culturale Svizzero, Milano, 2002).

Tra il 2003 e il 2004 si occupa intensamente della poesia italiana del ventesimo secolo e di strumenti antichi barocchi, scrivendo testi, brani strumentali e vocali riuniti in un tracciato storico da Marinetti ai giorni nostri, intitolato Percorso Novecento, lavoro che ha inaugurato l’anno seguente, sotto la direzione dell’autore come concerto di gala, il nuovo Centro Culturale dell’Istituto Svizzero di Roma. Il libro-collage tratto dalla partitura di Percorso Novecento e la sua versione edita da Alla chiara fonte sono stati esposti per la prima volta alla mostra Equilibri della Galleria Officinaarte di Magliaso nel 2004. Nello stesso anno la sua composizione L’Oro della Montagna, per coro a quattro voci miste e organo (2004) ha ottenuto il Premio speciale della Giuria come migliore musica e miglior testo al Concorso di polifonia sacra Corale S. Cecilia, Lugano. Nel 2005 al Conservatorio della stessa città sono stati presentati i suoi Duetti per soprano e tenore su testo di poeti della Svizzera italiana, dei quali l’editore Alla chiara fonte ha curato una pubblicazione discografica, comprendente anche la recitazione delle poesie da parte dei poeti stessi e due scritti introduttivi di Paolo Repetto e di Davide Monopoli. Numerosi articoli sono stati pubblicati sulla sua attività, in riviste, libri ed enciclopedie e la sua musica è stata registrata da numerosi enti radiofonici, soprattutto dalla Radio della Svizzera Italiana, ed è stata incisa in edizioni discografiche o in versioni video. Le sue composizioni sono state pubblicate da Edipan (Roma), Guilys (Locarno), Labatiaz (St. Maurice, Svizzera), in proprio, e per la maggior parte a Milano dalle Edizioni Suvini Zerboni – SugarMusic S.p.A. Attualmente Francesco Hoch, oltre a essere attivo come compositore, si dedica alla direzione e a lavori di critica musicale. Abita a Savosa presso Lugano, in Svizzera. La sua attività è caratterizzata dai seguenti periodi: – 1968-1970, Attorno all’indeterminazione in cui utilizza vari gradi di scrittura aleatoria fino alla libera improvvisazione; – 1970-75, Ricerca polidirezionale dove ritorna alla scrittura pentagrammatica e verifica i rapporti fra pensieri compositivi e vari tipi di materiale musicale; – 1975-80, Musica figurale, la ricerca della trasparenza nella dialettica tra particolare e generale avviene in funzione linguistica e come metafora di una nuova società; – 1980-83, Ostinati variabili, accanto alle sezioni trasparenti prefissate (gli ‘ostinati’) vengono presentati momenti lasciati a una più ampia fantasia del momento (i ‘variabili’) come trasgressione del progetto generale; – 1983-85, Il tempo della dissoluzione, dove le strutture si dissolvono fino all’isolamento del singolo elemento nelle vicinanze del precipizio sul vuoto e sul nulla; – 1987-88, Silenzio; – 1986/89-93, Opere postume, segnate dalla riflessione sulla morte della speranza, sulla sua storia e la memoria di ciò che la precede; – Dal 1994, L’impietoso presente, ritorno alla critica politico-sociale della società attuale, con occasionali immersioni nei meandri della ‘navigazione a vista’.

 

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