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Mander, Francesco
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Francesco Mander (Roma26 ottobre 1915 – Latisana2 settembre 2004) è stato un direttore d’orchestra e compositore italiano.

Il padre Pietro Mander, amante della letteratura, era produttore cinematografico e proprietario della Mander Film. Sarà invece soprattutto la madre, Lucia Mercadante, imparentata con Francesco Saverio Mercadante (1795 – 1870), compositore al suo tempo molto stimato ma oggi quasi del tutto dimenticato, a riconoscere la forte inclinazione musicale del proprio figlio vedendo le sue reazioni quando ascolta, anche se piccolissimo, i dischi che la madre gli suona, di modo che pochi anni dopo assisterà, insieme ai genitori, ai tanti concerti dati nella famosa sala dell’Augusteo a Roma.

Dopo il trasferimento della famiglia a Milano Francesco Mander affianca alle lezioni di pianoforte quelle di violoncello con Enzo Martinenghi, primo violoncello del Teatro alla Scala. Tornato a Roma frequenta l’università e nello stesso tempo studia composizione con Alfredo Casella e Cesare Dobici. Si diploma nel 1939 al Conservatorio di Santa Cecilia, in soli quattro anni invece dei dieci normalmente richiesti. A Siena, dove, non molti anni dopo, terrà lui stesso dei corsi di direzione seguiti tra l’altro da Zubin Mehta, studia direzione d’orchestra con Antonio Guarnieri.

Francesco Mander dirige il suo primo concerto importante al Teatro La Fenice di Venezia nel 1942, dopo un periodo d’apprendistato nello stesso teatro. È da lì che inizia la sua carriera che lo porterà davanti a molte delle più importanti orchestre del mondo. Nel 1948 diventa direttore stabile dell’Orquesta sinfónica de Madrid che porta più volte in tournée, toccando tutte le più importanti città della Spagna e del Portogallo. Nel 1955 era già apprezzato in molte nazioni. “Eccezionale”, scrisse il compositore e critico Richard de Guide su La nouvelle gazette de Bruxelles. Quello stesso aggettivo è stato poi ripetuto da molti altri famosi critici della stampa mondiale (LondraParigiMilanoMoscaBudapestSydneyCopenaghenAmsterdamChicagoJohannesburgBuenos AiresSan Pietroburgo, etc.). Nel 1957, è invitato per una tournée di tre mesi con L’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, attraverso le maggiori città degli Stati Uniti e del Canada. Lo stesso anno lo vede a Mosca alla testa dell’Orchestra di Stato dell’URSS. Dal 1969 al 1976 è stato direttore principale della National Symphony Orchestra della South African Broadcasting Corporation a Johannesburg e nel frattempo aveva anche un fitto calendario di concerti che lo portavano in giro per il mondo.

Tornato in Europa si stabilisce, insieme alla moglie, in Friuli, terra dei suoi avi (il nome Mander si trova già nel 1378 in un piccolo paese friulano, Solimbergo). E dal Friuli ha continuato per molti anni la sua vita di direttore d’orchestra. In questo periodo Mander comincia anche la sua attività come scrittore, avendo da molti anni e per le stesse ragioni di altri suoi colleghi, abbandonato la composizione. Già negli anni 1960 aveva collaborato con la rivista culturale Elsinore, per la quale ha scritto, tra l’altro, un articolo sulla Importanza della musica nella Divina Commedia. Per Il mondo della musica troviamo La riforma wagneriana presagita da Giuseppe Mazzini. Nel campo puramente letterario ha scritto tre romanzi e una serie di racconti.

 

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Francesco Mander (Roma26 ottobre 1915 – Latisana2 settembre 2004) è stato un direttore d’orchestra e compositore italiano.

Il padre Pietro Mander, amante della letteratura, era produttore cinematografico e proprietario della Mander Film. Sarà invece soprattutto la madre, Lucia Mercadante, imparentata con Francesco Saverio Mercadante (1795 – 1870), compositore al suo tempo molto stimato ma oggi quasi del tutto dimenticato, a riconoscere la forte inclinazione musicale del proprio figlio vedendo le sue reazioni quando ascolta, anche se piccolissimo, i dischi che la madre gli suona, di modo che pochi anni dopo assisterà, insieme ai genitori, ai tanti concerti dati nella famosa sala dell’Augusteo a Roma.

Dopo il trasferimento della famiglia a Milano Francesco Mander affianca alle lezioni di pianoforte quelle di violoncello con Enzo Martinenghi, primo violoncello del Teatro alla Scala. Tornato a Roma frequenta l’università e nello stesso tempo studia composizione con Alfredo Casella e Cesare Dobici. Si diploma nel 1939 al Conservatorio di Santa Cecilia, in soli quattro anni invece dei dieci normalmente richiesti. A Siena, dove, non molti anni dopo, terrà lui stesso dei corsi di direzione seguiti tra l’altro da Zubin Mehta, studia direzione d’orchestra con Antonio Guarnieri.

Francesco Mander dirige il suo primo concerto importante al Teatro La Fenice di Venezia nel 1942, dopo un periodo d’apprendistato nello stesso teatro. È da lì che inizia la sua carriera che lo porterà davanti a molte delle più importanti orchestre del mondo. Nel 1948 diventa direttore stabile dell’Orquesta sinfónica de Madrid che porta più volte in tournée, toccando tutte le più importanti città della Spagna e del Portogallo. Nel 1955 era già apprezzato in molte nazioni. “Eccezionale”, scrisse il compositore e critico Richard de Guide su La nouvelle gazette de Bruxelles. Quello stesso aggettivo è stato poi ripetuto da molti altri famosi critici della stampa mondiale (LondraParigiMilanoMoscaBudapestSydneyCopenaghenAmsterdamChicagoJohannesburgBuenos AiresSan Pietroburgo, etc.). Nel 1957, è invitato per una tournée di tre mesi con L’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, attraverso le maggiori città degli Stati Uniti e del Canada. Lo stesso anno lo vede a Mosca alla testa dell’Orchestra di Stato dell’URSS. Dal 1969 al 1976 è stato direttore principale della National Symphony Orchestra della South African Broadcasting Corporation a Johannesburg e nel frattempo aveva anche un fitto calendario di concerti che lo portavano in giro per il mondo.

Tornato in Europa si stabilisce, insieme alla moglie, in Friuli, terra dei suoi avi (il nome Mander si trova già nel 1378 in un piccolo paese friulano, Solimbergo). E dal Friuli ha continuato per molti anni la sua vita di direttore d’orchestra. In questo periodo Mander comincia anche la sua attività come scrittore, avendo da molti anni e per le stesse ragioni di altri suoi colleghi, abbandonato la composizione. Già negli anni 1960 aveva collaborato con la rivista culturale Elsinore, per la quale ha scritto, tra l’altro, un articolo sulla Importanza della musica nella Divina Commedia. Per Il mondo della musica troviamo La riforma wagneriana presagita da Giuseppe Mazzini. Nel campo puramente letterario ha scritto tre romanzi e una serie di racconti.

 

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Il padre Pietro Mander, amante della letteratura, era produttore cinematografico e proprietario della Mander Film. Sarà invece soprattutto la madre, Lucia Mercadante, imparentata con Francesco Saverio Mercadante (1795 – 1870), compositore al suo tempo molto stimato ma oggi quasi del tutto dimenticato, a riconoscere la forte inclinazione musicale del proprio figlio vedendo le sue reazioni quando ascolta, anche se piccolissimo, i dischi che la madre gli suona, di modo che pochi anni dopo assisterà, insieme ai genitori, ai tanti concerti dati nella famosa sala dell’Augusteo a Roma.

Dopo il trasferimento della famiglia a Milano Francesco Mander affianca alle lezioni di pianoforte quelle di violoncello con Enzo Martinenghi, primo violoncello del Teatro alla Scala. Tornato a Roma frequenta l’università e nello stesso tempo studia composizione con Alfredo Casella e Cesare Dobici. Si diploma nel 1939 al Conservatorio di Santa Cecilia, in soli quattro anni invece dei dieci normalmente richiesti. A Siena, dove, non molti anni dopo, terrà lui stesso dei corsi di direzione seguiti tra l’altro da Zubin Mehta, studia direzione d’orchestra con Antonio Guarnieri.

Francesco Mander dirige il suo primo concerto importante al Teatro La Fenice di Venezia nel 1942, dopo un periodo d’apprendistato nello stesso teatro. È da lì che inizia la sua carriera che lo porterà davanti a molte delle più importanti orchestre del mondo. Nel 1948 diventa direttore stabile dell’Orquesta sinfónica de Madrid che porta più volte in tournée, toccando tutte le più importanti città della Spagna e del Portogallo. Nel 1955 era già apprezzato in molte nazioni. “Eccezionale”, scrisse il compositore e critico Richard de Guide su La nouvelle gazette de Bruxelles. Quello stesso aggettivo è stato poi ripetuto da molti altri famosi critici della stampa mondiale (LondraParigiMilanoMoscaBudapestSydneyCopenaghenAmsterdamChicagoJohannesburgBuenos AiresSan Pietroburgo, etc.). Nel 1957, è invitato per una tournée di tre mesi con L’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, attraverso le maggiori città degli Stati Uniti e del Canada. Lo stesso anno lo vede a Mosca alla testa dell’Orchestra di Stato dell’URSS. Dal 1969 al 1976 è stato direttore principale della National Symphony Orchestra della South African Broadcasting Corporation a Johannesburg e nel frattempo aveva anche un fitto calendario di concerti che lo portavano in giro per il mondo.

Tornato in Europa si stabilisce, insieme alla moglie, in Friuli, terra dei suoi avi (il nome Mander si trova già nel 1378 in un piccolo paese friulano, Solimbergo). E dal Friuli ha continuato per molti anni la sua vita di direttore d’orchestra. In questo periodo Mander comincia anche la sua attività come scrittore, avendo da molti anni e per le stesse ragioni di altri suoi colleghi, abbandonato la composizione. Già negli anni 1960 aveva collaborato con la rivista culturale Elsinore, per la quale ha scritto, tra l’altro, un articolo sulla Importanza della musica nella Divina Commedia. Per Il mondo della musica troviamo La riforma wagneriana presagita da Giuseppe Mazzini. Nel campo puramente letterario ha scritto tre romanzi e una serie di racconti.

 

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