Francis Miroglio, nato a Marsiglia il 12 dicembre 1924 e morto nella regione parigina il 29 luglio 2005, è un compositore francese.

Francis Miroglio ha studiato al conservatorio di Marsiglia poi al conservatorio di Parigi con Darius Milhaud nella classe di composizione. Ha frequentato i corsi estivi a Darmstadt. Nel 1965 fonda il festival di musica e arte contemporanea Nuits de la Fondation Maeght a Saint-Paul-de-Vence. Ne fu il direttore artistico fino al 1971. Nel 1967 fu borsista della Fondazione Ford a Berlino. Dal 1976 ha diretto le Settimane Internazionali di Musica di Orléans. Ha lavorato in direzione d’orchestra con Bruno Maderna, Eugène Bigot e van Kempen. Ha praticato la musica elettroacustica all’inizio degli anni ’60; infine deluso, lo abbandonò nel 1973.

Sebbene non sia mai stato un serialista rigoroso, la sua musica post-seriale è orientata verso la forma aperta e la casualità, che tuttavia rimane incorniciata. In collaborazione con artisti visivi come Alexander Calder o Joan Miró, sviluppa opere che integrano componenti sonore e visive.

Francis Miroglio, nato a Marsiglia il 12 dicembre 1924 e morto nella regione parigina il 29 luglio 2005, è un compositore francese.

Francis Miroglio ha studiato al conservatorio di Marsiglia poi al conservatorio di Parigi con Darius Milhaud nella classe di composizione. Ha frequentato i corsi estivi a Darmstadt. Nel 1965 fonda il festival di musica e arte contemporanea Nuits de la Fondation Maeght a Saint-Paul-de-Vence. Ne fu il direttore artistico fino al 1971. Nel 1967 fu borsista della Fondazione Ford a Berlino. Dal 1976 ha diretto le Settimane Internazionali di Musica di Orléans. Ha lavorato in direzione d’orchestra con Bruno Maderna, Eugène Bigot e van Kempen. Ha praticato la musica elettroacustica all’inizio degli anni ’60; infine deluso, lo abbandonò nel 1973.

Sebbene non sia mai stato un serialista rigoroso, la sua musica post-seriale è orientata verso la forma aperta e la casualità, che tuttavia rimane incorniciata. In collaborazione con artisti visivi come Alexander Calder o Joan Miró, sviluppa opere che integrano componenti sonore e visive.