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Mortari, Virgilio
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Virgilio Mortari (1902 – 1993)

Compositore, docente, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana e del Teatro La Fenice di Venezia, dal 1963 vicepresidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Virgilio Mortari lascia una copiosa eredità musicale nei vari generi, ma con prevalenza nel teatro e nella musica sacra. È autore con Alfredo Casella del manuale di strumentazione La tecnica dell’orchestra contemporanea.
Virgilio Mortari, nato Passirana di Lainate, studia pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, è allievo di Vincenzo Ferroni, Costante Adolfo Bossi e Ildebrando Pizzetti, e al Conservatorio di Parma, dove si diploma nel 1928. Intraprende l’attività concertistica ma presto si dedica esclusivamente alla composizione e all’insegnamento; dal 1933 è docente di composizione al Conservatorio di Venezia, dal 1940 in quello di Roma. Virgilio Mortari debutta in teatro nel 1927 con l’opera breve Secchi e Sberlecchi, rappresentata anche a Parigi. Profondo conoscitore della musica del Sei-Settecento, cura con particolare attenzione allestimenti moderni di opere di Cimarosa, Galuppi, Monteverdi, Pergolesi, Scarlatti, Vivaldi, nonché di Mozart e di Purcell.
Compositore fecondo, Virgilio Mortari si distingue per il suo stile semplice e chiaro, espressivo,  lontano dalle correnti contemporane e spesso di chiara ispirazione popolare. La sua impronta neoclassica si evidenzia soprattutto nei due indirizzi cui volge la sua principale idea creativa, la musica per il teatro o destinata comunque a forme di spettacolo, e la musica vocale sacra o d’ispirazione spiritualistica. In ambito strumentale sono di particolare interesse il Concerto per Franco Petracchi, per contrabbasso e orchestra, il Concerto dell’osservanza, per viola, il Concerto per violino, e il Concerto per Mstislav Rostropovic, per violoncello e orchestra; nei Duettini concertati per violino e contrabbasso Virgilio Mortari esplora da gran maestro le potenzialità espressive dei due strumenti.

 

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Virgilio Mortari (1902 – 1993)

Compositore, docente, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana e del Teatro La Fenice di Venezia, dal 1963 vicepresidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Virgilio Mortari lascia una copiosa eredità musicale nei vari generi, ma con prevalenza nel teatro e nella musica sacra. È autore con Alfredo Casella del manuale di strumentazione La tecnica dell’orchestra contemporanea.
Virgilio Mortari, nato Passirana di Lainate, studia pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, è allievo di Vincenzo Ferroni, Costante Adolfo Bossi e Ildebrando Pizzetti, e al Conservatorio di Parma, dove si diploma nel 1928. Intraprende l’attività concertistica ma presto si dedica esclusivamente alla composizione e all’insegnamento; dal 1933 è docente di composizione al Conservatorio di Venezia, dal 1940 in quello di Roma. Virgilio Mortari debutta in teatro nel 1927 con l’opera breve Secchi e Sberlecchi, rappresentata anche a Parigi. Profondo conoscitore della musica del Sei-Settecento, cura con particolare attenzione allestimenti moderni di opere di Cimarosa, Galuppi, Monteverdi, Pergolesi, Scarlatti, Vivaldi, nonché di Mozart e di Purcell.
Compositore fecondo, Virgilio Mortari si distingue per il suo stile semplice e chiaro, espressivo,  lontano dalle correnti contemporane e spesso di chiara ispirazione popolare. La sua impronta neoclassica si evidenzia soprattutto nei due indirizzi cui volge la sua principale idea creativa, la musica per il teatro o destinata comunque a forme di spettacolo, e la musica vocale sacra o d’ispirazione spiritualistica. In ambito strumentale sono di particolare interesse il Concerto per Franco Petracchi, per contrabbasso e orchestra, il Concerto dell’osservanza, per viola, il Concerto per violino, e il Concerto per Mstislav Rostropovic, per violoncello e orchestra; nei Duettini concertati per violino e contrabbasso Virgilio Mortari esplora da gran maestro le potenzialità espressive dei due strumenti.

 

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Compositore, docente, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana e del Teatro La Fenice di Venezia, dal 1963 vicepresidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Virgilio Mortari lascia una copiosa eredità musicale nei vari generi, ma con prevalenza nel teatro e nella musica sacra. È autore con Alfredo Casella del manuale di strumentazione La tecnica dell’orchestra contemporanea.
Virgilio Mortari, nato Passirana di Lainate, studia pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, è allievo di Vincenzo Ferroni, Costante Adolfo Bossi e Ildebrando Pizzetti, e al Conservatorio di Parma, dove si diploma nel 1928. Intraprende l’attività concertistica ma presto si dedica esclusivamente alla composizione e all’insegnamento; dal 1933 è docente di composizione al Conservatorio di Venezia, dal 1940 in quello di Roma. Virgilio Mortari debutta in teatro nel 1927 con l’opera breve Secchi e Sberlecchi, rappresentata anche a Parigi. Profondo conoscitore della musica del Sei-Settecento, cura con particolare attenzione allestimenti moderni di opere di Cimarosa, Galuppi, Monteverdi, Pergolesi, Scarlatti, Vivaldi, nonché di Mozart e di Purcell.
Compositore fecondo, Virgilio Mortari si distingue per il suo stile semplice e chiaro, espressivo,  lontano dalle correnti contemporane e spesso di chiara ispirazione popolare. La sua impronta neoclassica si evidenzia soprattutto nei due indirizzi cui volge la sua principale idea creativa, la musica per il teatro o destinata comunque a forme di spettacolo, e la musica vocale sacra o d’ispirazione spiritualistica. In ambito strumentale sono di particolare interesse il Concerto per Franco Petracchi, per contrabbasso e orchestra, il Concerto dell’osservanza, per viola, il Concerto per violino, e il Concerto per Mstislav Rostropovic, per violoncello e orchestra; nei Duettini concertati per violino e contrabbasso Virgilio Mortari esplora da gran maestro le potenzialità espressive dei due strumenti.

 

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