Compositore eminente, pianista incomparabile, valido direttore d’orchestra, Sergei Rachmaninoff nacque il 1° aprile 1873 nella tenuta di famiglia a Onega, vicino Novgorod in Russia. Fin dalla prima infanzia visse circondato dalla musica e all’età di quattro anni imparò a suonare il pianoforte grazie alla madre Ljubov Petrova. Quando Sergei nacque, il cugino Alexander Siloti era già un pianista affermato.
All’età di sei anni, Rachmaninoff ebbe la prima lezione di pianoforte con Anna Ornatskaija del conservatorio di S. Pietroburgo che, impressionata dalla sua naturale abilità al pianoforte, nel 1881, lo raccomandò per una borsa di studio allo stesso conservatorio. Fu così che a nove anni Sergej iniziò formalmente a prendere lezioni. Allo studio, tuttavia, egli preferiva lo svago e i giochi all’aria aperta.
All’età di dodici anni Rachmaninoff fu mandato a Mosca per diventare allievo di Nikolaj Zverev. Questi aveva fama di essere un insegnante piuttosto esigente e i suoi intensi piani giornalieri di studio fecero sì che Rachmaninoff diventasse più calmo e riflessivo. Si susseguirono così appassionanti serate musicali alle quali partecipavano molti dei musicisti russi dell’epoca.
Presso Zverev era ospite anche Petr Il’ic Cajkovskij, con cui Rachmaninoff strinse subito una forte relazione e dal quale riceverà un’influenza importantissima.
Proprio al conservatorio di Mosca, Rachmaninoff cominciò a esprimersi come compositore. Sotto le direttive di Sergej Taneev e Anton Arenskij potè approfondire la tecnica del contrappunto e dell’armonia e iniziare a scrivere le sue composizioni.
Successivamente decise, però, di abbandonare il conservatorio chiedendo di anticipare di un anno l’esame finale. Dimostrando una grandissima abilità al pianoforte si diplomò nel 1891.
L’anno seguente si diplomò in composizione, portando all’esame finale un’opera intitolata Aleko che scrisse in quindici giorni sotto clausura, ottenendo il massimo dei voti. In poco tempo, dopo il diploma, scrisse il Preludio in Do diesis minore, al quale rimarrà legato in modo indissolubile per tutta la vita.
Preludio in do diesis minore Rachmaninoff Di Alton – 2007 (trascritto con Finale) da Wikimedia
Nella primavera del 1893, Rachmaninoff fece il suo primo concerto pianistico pubblico. Nel gennaio 1895 iniziò a pensare al suo primo lavoro orchestrale maggiore, la Prima Sinfonia che fu terminata nell’agosto nella sua residenza di Ivanovka. Diciotto mesi dopo, l’opera verrà data in prima rappresentazione a San Pietroburgo e si rivelò un fallimento.
Questa esperienza fece cadere il giovane Rachmaninov in una grave depressione, durata quasi tre anni e da cui ne uscì grazie ai trattamenti ipnotici del Dr. Nicolai Dahl (a cui dedicherà il secondo concerto per pianoforte).
Più deciso di prima, riprese a comporre. Nell’anno 1900 iniziò a scrivere idee per il Secondo Concerto, che potè presentare nell’ottobre dell’anno successivo con grande successo.
Al concerto seguirono diverse composizioni come la seconda Suite per due pianoforti, la cantata Primavera e la Sonata per violoncello e pianoforte.
La sua carriera era ormai al massimo del successo come compositore sia in Russia, sia in Inghilterra e negli Stati Uniti. Nel 1909 avvenne il primo tour in America e il Terzo Concerto per pianoforte fu scritto appositamente per questa occasione.
Lo scoppio della rivoluzione Bolscevica del 1917 indusse Rachmaninoff e la famiglia a lasciare la Russia per gli Stati Uniti dove trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita.
Rachmaninoff portò con sé fino alla morte il dolore del distacco dalla terra madre, e questo fattore condizionò in modo decisivo la sua volontà di continuare a comporre. Morì il 28 marzo 1943 a Beverly Hills, California.
Diversamente da alcuni contemporanei russi, le composizioni di Rachmaninoff non riflettono valori spiccatamente nazionalistici. Egli è più vicino a Cajkovskij di qualsiasi altro compositore russo.
La musica di Rachmaninoff fu molto influenzata anche dalle opere di Chopin e dal pianismo orchestrale di Liszt, ed è saldamente ancorata allo stile del periodo romantico.
Sergei Rachmaninoff considerava se stesso non solo un semplice conservatore ma ebbe l’obiettivo di esprimere la malinconia russa nelle “forme tedesche”, essendo le strutture musicali tradizionali adatte ai scopi. Rachmaninoff affermò di essere organicamente incapace di capire la musica moderna e perciò di non poterla apprezzare in quanto linguaggio il cui significato gli è totalmente alieno.
In accordo con Martyn, la produzione di Rachmaninoff può essere divisa in tre grandi periodi:
- primo, 1886-1897, (Op. 1-16);
- secondo periodo, 1897-1917, (Op. 17-39);
- terzo periodo, 1917-1943, (Op. 40-45).
Nel primo periodo egli compose il Primo Concerto per pianoforte, l’opera Aleko, i Cinque Fantasy Pieces per piano op.3 che includono il famoso Preludio in Do diesis minore, il Trio Elegiaco in Re minore op.9, la Prima Sinfonia op.13 e i Sei momenti musicali per piano op.16.
Il secondo periodo fu il più prolifico e rilevante e comprende molte delle sue composizioni più popolari come il Secondo Piano Concerto op.18; la Seconda Suite per due pianoforti op.17; la Sonata per Violoncello e Pianoforte op.19; due serie di preludi per piano op.23 e op.32; la Seconda Sinfonia op.27; il poema sinfonico l’Isola della Morte op. 29; il Terzo Concerto per piano op. 30; le due serie di Etudes-Tableaux per piano op. 33 e op.39; le due sonate per piano op.28 e op. 36; la cantata Le Campane op.35; la composizione corale All-Night Vigil, detta Vespri, op.37 e molte serie di canzoni per voce e piano op.21, op.26, op.34 e op.38.
Nel corso del terzo periodo, Rachmaninoff scrisse il suo Quarto Piano Concerto, op.40; la Rapsodia per piano e orchestra op.43; la Terza Sinfonia op.44, ampiamente riconosciuto come il suo capolavoro orchestrale e le Danze Sinfoniche op.45.
In tutte le opere di Rachmaninoff è riconoscibile il carattere del suo stile musicale. Le opere per tastiera sono le più caratteristiche della sua produzione, ma la serie di sette canzoni, pubblicata tra il 1890 e il 1916, presenta la stessa spazialità lirica delle opere per piano.
Rachmaninoff è ampiamente considerato un eccezionale melodista. Nel suo libro “cinque secoli di musica per tastiera” John Gillespie afferma:
“Rachmaninoff ebbe una speciale abilità come melodista: le sue canzoni contengono alcune dei più bei passaggi dell’intera letteratura vocale.”
La sua ispirazione fu la natura e la maggior parte dei suoi testi furono di poeti russi romantici.
Sergei Rachmaninoff scrisse una piccola ma significativa quantità di pezzi per violoncello, tutti con l’accompagnamento del pianoforte. Questi sono: un Lied per violoncello e piano, il Preludio e la Danza Orientale per violoncello e piano op.2 del 1892 e l’opera più importante: la sonata per violoncello e piano op.19 del 1901.
Il Lied, spesso indicato come Romanza, fu composto da Rachmaninoff a 17 anni (1890) a Ivanovka, la residenza di campagna dove la sua famiglia trascorreva il periodo estivo e dedicato a una ragazza di nome Vera Skalon.
Questo Lied ha un carattere di semplice e pensosa malinconia e diede l’avvio a tutte le composizioni che l’autore scrisse a Ivanovka tra cui il Primo Concerto per pianoforte, iniziato nella stessa estate. Il Lied è stato pubblicato postumo, a Mosca nel 1948 e la canzone rivisitata e inclusa nelle Sei Canzoni op.4.
Vai a tutti gli eventi >>>
(5148) PRELUDIO, op. 3 N. 2
–
Un risultato trovato in catalogo
Compositore eminente, pianista incomparabile, valido direttore d’orchestra, Sergei Rachmaninoff nacque il 1° aprile 1873 nella tenuta di famiglia a Onega, vicino Novgorod in Russia. Fin dalla prima infanzia visse circondato dalla musica e all’età di quattro anni imparò a suonare il pianoforte grazie alla madre Ljubov Petrova. Quando Sergei nacque, il cugino Alexander Siloti era già un pianista affermato.
All’età di sei anni, Rachmaninoff ebbe la prima lezione di pianoforte con Anna Ornatskaija del conservatorio di S. Pietroburgo che, impressionata dalla sua naturale abilità al pianoforte, nel 1881, lo raccomandò per una borsa di studio allo stesso conservatorio. Fu così che a nove anni Sergej iniziò formalmente a prendere lezioni. Allo studio, tuttavia, egli preferiva lo svago e i giochi all’aria aperta.
All’età di dodici anni Rachmaninoff fu mandato a Mosca per diventare allievo di Nikolaj Zverev. Questi aveva fama di essere un insegnante piuttosto esigente e i suoi intensi piani giornalieri di studio fecero sì che Rachmaninoff diventasse più calmo e riflessivo. Si susseguirono così appassionanti serate musicali alle quali partecipavano molti dei musicisti russi dell’epoca.
Presso Zverev era ospite anche Petr Il’ic Cajkovskij, con cui Rachmaninoff strinse subito una forte relazione e dal quale riceverà un’influenza importantissima.
Proprio al conservatorio di Mosca, Rachmaninoff cominciò a esprimersi come compositore. Sotto le direttive di Sergej Taneev e Anton Arenskij potè approfondire la tecnica del contrappunto e dell’armonia e iniziare a scrivere le sue composizioni.
Successivamente decise, però, di abbandonare il conservatorio chiedendo di anticipare di un anno l’esame finale. Dimostrando una grandissima abilità al pianoforte si diplomò nel 1891.
L’anno seguente si diplomò in composizione, portando all’esame finale un’opera intitolata Aleko che scrisse in quindici giorni sotto clausura, ottenendo il massimo dei voti. In poco tempo, dopo il diploma, scrisse il Preludio in Do diesis minore, al quale rimarrà legato in modo indissolubile per tutta la vita.
Preludio in do diesis minore Rachmaninoff Di Alton – 2007 (trascritto con Finale) da Wikimedia
Nella primavera del 1893, Rachmaninoff fece il suo primo concerto pianistico pubblico. Nel gennaio 1895 iniziò a pensare al suo primo lavoro orchestrale maggiore, la Prima Sinfonia che fu terminata nell’agosto nella sua residenza di Ivanovka. Diciotto mesi dopo, l’opera verrà data in prima rappresentazione a San Pietroburgo e si rivelò un fallimento.
Questa esperienza fece cadere il giovane Rachmaninov in una grave depressione, durata quasi tre anni e da cui ne uscì grazie ai trattamenti ipnotici del Dr. Nicolai Dahl (a cui dedicherà il secondo concerto per pianoforte).
Più deciso di prima, riprese a comporre. Nell’anno 1900 iniziò a scrivere idee per il Secondo Concerto, che potè presentare nell’ottobre dell’anno successivo con grande successo.
Al concerto seguirono diverse composizioni come la seconda Suite per due pianoforti, la cantata Primavera e la Sonata per violoncello e pianoforte.
La sua carriera era ormai al massimo del successo come compositore sia in Russia, sia in Inghilterra e negli Stati Uniti. Nel 1909 avvenne il primo tour in America e il Terzo Concerto per pianoforte fu scritto appositamente per questa occasione.
Lo scoppio della rivoluzione Bolscevica del 1917 indusse Rachmaninoff e la famiglia a lasciare la Russia per gli Stati Uniti dove trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita.
Rachmaninoff portò con sé fino alla morte il dolore del distacco dalla terra madre, e questo fattore condizionò in modo decisivo la sua volontà di continuare a comporre. Morì il 28 marzo 1943 a Beverly Hills, California.
Diversamente da alcuni contemporanei russi, le composizioni di Rachmaninoff non riflettono valori spiccatamente nazionalistici. Egli è più vicino a Cajkovskij di qualsiasi altro compositore russo.
La musica di Rachmaninoff fu molto influenzata anche dalle opere di Chopin e dal pianismo orchestrale di Liszt, ed è saldamente ancorata allo stile del periodo romantico.
Sergei Rachmaninoff considerava se stesso non solo un semplice conservatore ma ebbe l’obiettivo di esprimere la malinconia russa nelle “forme tedesche”, essendo le strutture musicali tradizionali adatte ai scopi. Rachmaninoff affermò di essere organicamente incapace di capire la musica moderna e perciò di non poterla apprezzare in quanto linguaggio il cui significato gli è totalmente alieno.
In accordo con Martyn, la produzione di Rachmaninoff può essere divisa in tre grandi periodi:
- primo, 1886-1897, (Op. 1-16);
- secondo periodo, 1897-1917, (Op. 17-39);
- terzo periodo, 1917-1943, (Op. 40-45).
Nel primo periodo egli compose il Primo Concerto per pianoforte, l’opera Aleko, i Cinque Fantasy Pieces per piano op.3 che includono il famoso Preludio in Do diesis minore, il Trio Elegiaco in Re minore op.9, la Prima Sinfonia op.13 e i Sei momenti musicali per piano op.16.
Il secondo periodo fu il più prolifico e rilevante e comprende molte delle sue composizioni più popolari come il Secondo Piano Concerto op.18; la Seconda Suite per due pianoforti op.17; la Sonata per Violoncello e Pianoforte op.19; due serie di preludi per piano op.23 e op.32; la Seconda Sinfonia op.27; il poema sinfonico l’Isola della Morte op. 29; il Terzo Concerto per piano op. 30; le due serie di Etudes-Tableaux per piano op. 33 e op.39; le due sonate per piano op.28 e op. 36; la cantata Le Campane op.35; la composizione corale All-Night Vigil, detta Vespri, op.37 e molte serie di canzoni per voce e piano op.21, op.26, op.34 e op.38.
Nel corso del terzo periodo, Rachmaninoff scrisse il suo Quarto Piano Concerto, op.40; la Rapsodia per piano e orchestra op.43; la Terza Sinfonia op.44, ampiamente riconosciuto come il suo capolavoro orchestrale e le Danze Sinfoniche op.45.
In tutte le opere di Rachmaninoff è riconoscibile il carattere del suo stile musicale. Le opere per tastiera sono le più caratteristiche della sua produzione, ma la serie di sette canzoni, pubblicata tra il 1890 e il 1916, presenta la stessa spazialità lirica delle opere per piano.
Rachmaninoff è ampiamente considerato un eccezionale melodista. Nel suo libro “cinque secoli di musica per tastiera” John Gillespie afferma:
“Rachmaninoff ebbe una speciale abilità come melodista: le sue canzoni contengono alcune dei più bei passaggi dell’intera letteratura vocale.”
La sua ispirazione fu la natura e la maggior parte dei suoi testi furono di poeti russi romantici.
Sergei Rachmaninoff scrisse una piccola ma significativa quantità di pezzi per violoncello, tutti con l’accompagnamento del pianoforte. Questi sono: un Lied per violoncello e piano, il Preludio e la Danza Orientale per violoncello e piano op.2 del 1892 e l’opera più importante: la sonata per violoncello e piano op.19 del 1901.
Il Lied, spesso indicato come Romanza, fu composto da Rachmaninoff a 17 anni (1890) a Ivanovka, la residenza di campagna dove la sua famiglia trascorreva il periodo estivo e dedicato a una ragazza di nome Vera Skalon.
Questo Lied ha un carattere di semplice e pensosa malinconia e diede l’avvio a tutte le composizioni che l’autore scrisse a Ivanovka tra cui il Primo Concerto per pianoforte, iniziato nella stessa estate. Il Lied è stato pubblicato postumo, a Mosca nel 1948 e la canzone rivisitata e inclusa nelle Sei Canzoni op.4.
Vai a tutti gli eventi >>>
(5148) PRELUDIO, op. 3 N. 2
–
Un risultato trovato in catalogo
Compositore eminente, pianista incomparabile, valido direttore d’orchestra, Sergei Rachmaninoff nacque il 1° aprile 1873 nella tenuta di famiglia a Onega, vicino Novgorod in Russia. Fin dalla prima infanzia visse circondato dalla musica e all’età di quattro anni imparò a suonare il pianoforte grazie alla madre Ljubov Petrova. Quando Sergei nacque, il cugino Alexander Siloti era già un pianista affermato.
All’età di sei anni, Rachmaninoff ebbe la prima lezione di pianoforte con Anna Ornatskaija del conservatorio di S. Pietroburgo che, impressionata dalla sua naturale abilità al pianoforte, nel 1881, lo raccomandò per una borsa di studio allo stesso conservatorio. Fu così che a nove anni Sergej iniziò formalmente a prendere lezioni. Allo studio, tuttavia, egli preferiva lo svago e i giochi all’aria aperta.
All’età di dodici anni Rachmaninoff fu mandato a Mosca per diventare allievo di Nikolaj Zverev. Questi aveva fama di essere un insegnante piuttosto esigente e i suoi intensi piani giornalieri di studio fecero sì che Rachmaninoff diventasse più calmo e riflessivo. Si susseguirono così appassionanti serate musicali alle quali partecipavano molti dei musicisti russi dell’epoca.
Presso Zverev era ospite anche Petr Il’ic Cajkovskij, con cui Rachmaninoff strinse subito una forte relazione e dal quale riceverà un’influenza importantissima.
Proprio al conservatorio di Mosca, Rachmaninoff cominciò a esprimersi come compositore. Sotto le direttive di Sergej Taneev e Anton Arenskij potè approfondire la tecnica del contrappunto e dell’armonia e iniziare a scrivere le sue composizioni.
Successivamente decise, però, di abbandonare il conservatorio chiedendo di anticipare di un anno l’esame finale. Dimostrando una grandissima abilità al pianoforte si diplomò nel 1891.
L’anno seguente si diplomò in composizione, portando all’esame finale un’opera intitolata Aleko che scrisse in quindici giorni sotto clausura, ottenendo il massimo dei voti. In poco tempo, dopo il diploma, scrisse il Preludio in Do diesis minore, al quale rimarrà legato in modo indissolubile per tutta la vita.
Preludio in do diesis minore Rachmaninoff Di Alton – 2007 (trascritto con Finale) da Wikimedia
Nella primavera del 1893, Rachmaninoff fece il suo primo concerto pianistico pubblico. Nel gennaio 1895 iniziò a pensare al suo primo lavoro orchestrale maggiore, la Prima Sinfonia che fu terminata nell’agosto nella sua residenza di Ivanovka. Diciotto mesi dopo, l’opera verrà data in prima rappresentazione a San Pietroburgo e si rivelò un fallimento.
Questa esperienza fece cadere il giovane Rachmaninov in una grave depressione, durata quasi tre anni e da cui ne uscì grazie ai trattamenti ipnotici del Dr. Nicolai Dahl (a cui dedicherà il secondo concerto per pianoforte).
Più deciso di prima, riprese a comporre. Nell’anno 1900 iniziò a scrivere idee per il Secondo Concerto, che potè presentare nell’ottobre dell’anno successivo con grande successo.
Al concerto seguirono diverse composizioni come la seconda Suite per due pianoforti, la cantata Primavera e la Sonata per violoncello e pianoforte.
La sua carriera era ormai al massimo del successo come compositore sia in Russia, sia in Inghilterra e negli Stati Uniti. Nel 1909 avvenne il primo tour in America e il Terzo Concerto per pianoforte fu scritto appositamente per questa occasione.
Lo scoppio della rivoluzione Bolscevica del 1917 indusse Rachmaninoff e la famiglia a lasciare la Russia per gli Stati Uniti dove trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita.
Rachmaninoff portò con sé fino alla morte il dolore del distacco dalla terra madre, e questo fattore condizionò in modo decisivo la sua volontà di continuare a comporre. Morì il 28 marzo 1943 a Beverly Hills, California.
Diversamente da alcuni contemporanei russi, le composizioni di Rachmaninoff non riflettono valori spiccatamente nazionalistici. Egli è più vicino a Cajkovskij di qualsiasi altro compositore russo.
La musica di Rachmaninoff fu molto influenzata anche dalle opere di Chopin e dal pianismo orchestrale di Liszt, ed è saldamente ancorata allo stile del periodo romantico.
Sergei Rachmaninoff considerava se stesso non solo un semplice conservatore ma ebbe l’obiettivo di esprimere la malinconia russa nelle “forme tedesche”, essendo le strutture musicali tradizionali adatte ai scopi. Rachmaninoff affermò di essere organicamente incapace di capire la musica moderna e perciò di non poterla apprezzare in quanto linguaggio il cui significato gli è totalmente alieno.
In accordo con Martyn, la produzione di Rachmaninoff può essere divisa in tre grandi periodi:
- primo, 1886-1897, (Op. 1-16);
- secondo periodo, 1897-1917, (Op. 17-39);
- terzo periodo, 1917-1943, (Op. 40-45).
Nel primo periodo egli compose il Primo Concerto per pianoforte, l’opera Aleko, i Cinque Fantasy Pieces per piano op.3 che includono il famoso Preludio in Do diesis minore, il Trio Elegiaco in Re minore op.9, la Prima Sinfonia op.13 e i Sei momenti musicali per piano op.16.
Il secondo periodo fu il più prolifico e rilevante e comprende molte delle sue composizioni più popolari come il Secondo Piano Concerto op.18; la Seconda Suite per due pianoforti op.17; la Sonata per Violoncello e Pianoforte op.19; due serie di preludi per piano op.23 e op.32; la Seconda Sinfonia op.27; il poema sinfonico l’Isola della Morte op. 29; il Terzo Concerto per piano op. 30; le due serie di Etudes-Tableaux per piano op. 33 e op.39; le due sonate per piano op.28 e op. 36; la cantata Le Campane op.35; la composizione corale All-Night Vigil, detta Vespri, op.37 e molte serie di canzoni per voce e piano op.21, op.26, op.34 e op.38.
Nel corso del terzo periodo, Rachmaninoff scrisse il suo Quarto Piano Concerto, op.40; la Rapsodia per piano e orchestra op.43; la Terza Sinfonia op.44, ampiamente riconosciuto come il suo capolavoro orchestrale e le Danze Sinfoniche op.45.
In tutte le opere di Rachmaninoff è riconoscibile il carattere del suo stile musicale. Le opere per tastiera sono le più caratteristiche della sua produzione, ma la serie di sette canzoni, pubblicata tra il 1890 e il 1916, presenta la stessa spazialità lirica delle opere per piano.
Rachmaninoff è ampiamente considerato un eccezionale melodista. Nel suo libro “cinque secoli di musica per tastiera” John Gillespie afferma:
“Rachmaninoff ebbe una speciale abilità come melodista: le sue canzoni contengono alcune dei più bei passaggi dell’intera letteratura vocale.”
La sua ispirazione fu la natura e la maggior parte dei suoi testi furono di poeti russi romantici.
Sergei Rachmaninoff scrisse una piccola ma significativa quantità di pezzi per violoncello, tutti con l’accompagnamento del pianoforte. Questi sono: un Lied per violoncello e piano, il Preludio e la Danza Orientale per violoncello e piano op.2 del 1892 e l’opera più importante: la sonata per violoncello e piano op.19 del 1901.
Il Lied, spesso indicato come Romanza, fu composto da Rachmaninoff a 17 anni (1890) a Ivanovka, la residenza di campagna dove la sua famiglia trascorreva il periodo estivo e dedicato a una ragazza di nome Vera Skalon.
Questo Lied ha un carattere di semplice e pensosa malinconia e diede l’avvio a tutte le composizioni che l’autore scrisse a Ivanovka tra cui il Primo Concerto per pianoforte, iniziato nella stessa estate. Il Lied è stato pubblicato postumo, a Mosca nel 1948 e la canzone rivisitata e inclusa nelle Sei Canzoni op.4.
Vai a tutti gli eventi >>>
(5148) PRELUDIO, op. 3 N. 2
–
Un risultato trovato in catalogo