Mario Ros nasce a Barcellona nel 1963. Consegue gli studi di Composizione con C. Capdeville e C. Guinovart. Nel 1993 diventa membro dell’Associació Catalana de Compositors. Nel 1994 ottiene il Premio d’Onore di Grado Superiore al Conservatorio Superiore di Musica di Barcellona. Nel suo catalogo di opere prevale la musica da camera, dallo strumento solista fino ai brani per voce solista e ensemble strumentale. È stato incaricato dalla Fondazione Juan March, dall’Associació Catalana de Compositors e da vari interpreti. Tra le sue opere spiccano El sueño de un extraño per pianoforte, violino e violoncello (1996), il Secondo Quartetto d’archi (1995), Sequenza per flauto (1991) e il Quintetto per a l’avenir per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte (1994). La sua opera di maggior significato è la cantata An(Dante) ne la Vita Nuova (1992-93), su testi di Dante Alighieri, per recitativo, baritono e orchestra. Da studioso di serialismo ha compiuto uno studio approfondito delle opere di Webern e delle ultime opere di Pierre Boulez. Studi sui quali ha pubblicato alcuni articoli e tenuto alcune conferenze. Nell’anno accademico 1993-94 ha tenuto lezioni di accompagnamento e, negli anni dal 94 al 96, lezioni di strumentazione e orchestrazione presso il Conservatorio Superiore di Musica di Barcellona. Questi ultimi sotto la tutela del suo ex professore C. Guinovart.

Mario Ros nasce a Barcellona nel 1963. Consegue gli studi di Composizione con C. Capdeville e C. Guinovart. Nel 1993 diventa membro dell’Associació Catalana de Compositors. Nel 1994 ottiene il Premio d’Onore di Grado Superiore al Conservatorio Superiore di Musica di Barcellona. Nel suo catalogo di opere prevale la musica da camera, dallo strumento solista fino ai brani per voce solista e ensemble strumentale. È stato incaricato dalla Fondazione Juan March, dall’Associació Catalana de Compositors e da vari interpreti. Tra le sue opere spiccano El sueño de un extraño per pianoforte, violino e violoncello (1996), il Secondo Quartetto d’archi (1995), Sequenza per flauto (1991) e il Quintetto per a l’avenir per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte (1994). La sua opera di maggior significato è la cantata An(Dante) ne la Vita Nuova (1992-93), su testi di Dante Alighieri, per recitativo, baritono e orchestra. Da studioso di serialismo ha compiuto uno studio approfondito delle opere di Webern e delle ultime opere di Pierre Boulez. Studi sui quali ha pubblicato alcuni articoli e tenuto alcune conferenze. Nell’anno accademico 1993-94 ha tenuto lezioni di accompagnamento e, negli anni dal 94 al 96, lezioni di strumentazione e orchestrazione presso il Conservatorio Superiore di Musica di Barcellona. Questi ultimi sotto la tutela del suo ex professore C. Guinovart.