Carl Maria von Weber nacque a Eutin (Oldemburgo) nel 1786. Figlio del direttore d’orchestra e impresario Franz Anton e della cantante e attrice Genovefa, passò gran parte dell’infanzia viaggiando da una città all’altra nella regione bavarese al seguito del gruppo teatrale paterno, che si esibiva nelle commedie popolari e nel Singspiel. La sua formazione musicale fu dunque saltuaria e casuale: un soggiorno più lungo a Hildburghausen nel 1796, reso necessario dalla grave malattia della madre, gli permise di ricevere lezioni più stabili da un noto musicista locale, Johann Peter Heuschkel, che pose le basi del futuro virtuosismo pianistico di Weber. A Salisburgo prese lezioni da Johann Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph, e pubblicò i suoi primi lavori, Sei fughette, che furono recensite favorevolmente nell’Allgemeine musikalische Zeitung. Dopo la morte della madre nel 1798, la compagnia paterna si trasferì a Monaco, dove Weber studiò canto e composizione. Sotto la supervisione dell’organista di corte, Johann Nepomuk Kalcher, compose ancora tredicenne la sua prima opera, Die Macht der Liebe und des Weins. Trasferitosi nel 1800 con il padre a Friburgo, diede vita alla sua seconda opera, Das Waldmädchen, su un libretto di Carl von Steinsberg. Nel 1801 Weber tornò a Salisburgo, dove compose la sua terza opera, Peter Schmoll und seine Nachbarn, basata su un recente romanzo di Carl Gottlob Cramer.
A partire dal 1803 si trasferì a Vienna, dove divenne allievo di Georg Joseph Vogler, affermato compositore e insegnante che ebbe tra i suoi allievi anche Giacomo Meyerbeer. Grazie alla stima di Vogler, nel 1804 Weber fu nominato maestro di cappella del teatro di Breslau, incarico che mantenne fino al 1806. In questo periodo cercò di rivitalizzare l’attività teatrale cittadina, proponendo un nuovo repertorio operistico, ma ricevette una forte opposizione. Un soggiorno tra il 1806 e il 1807 a Karlsruhe, nell’Alta Slesia (ora Pokój, Polonia), risultò improduttivo per la produzione di ulteriori opere liriche, sebbene Weber abbia composto in questo periodo le sue due sinfonie.
Nel luglio 1807 si trasferì dunque a Stoccarda come segretario del duca Ludwig di Württemberg. Benché non avesse incarichi musicali, fu incoraggiato a continuare a lavorare alla composizione dal Hofkapellmeister del posto, Franz Danzi, che molti anni prima era stato anche allievo di Vogler. Durante i due anni successivi Weber lavorò a intermittenza sull’opera Silvana. Bandito da Stoccarda a causa del falso sospetto di appropriazione indebita, nel 1810 andò a Mannheim, poi a Darmstadt, dove incontrò nuovamente Vogler e prese lezioni da lui in compagnia di Meyerbeer. Poco prima di lasciare Stoccarda aveva completato Silvana, che fu rappresentata a Francoforte, senza però riscuotere molto successo. In questa fase Weber compose anche le sue più significative composizioni strumentali, come il primo Concerto per pianoforte (J98) e i Concerti per clarinetto (J109, J114 e J118).
Dopo aver rappresentato nel 1811 il Singspiel Habu Hassan e aver composto varie sonate e concerti, tra il 1813 e il 1821 Weber si spostò in varie città (Monaco di Baviera, Lipsia, Berlino, Praga, Dresda), nelle quali fu attivo come direttore, virtuoso pianista (particolarmente stimato per le sue improvvisazioni) e compositore. Dal 1813 al 1816 fu direttore dell’opera di Praga, dove cercò di proporre un repertorio che guidasse il pubblico verso l’apprezzamento dell’opera come opera d’arte completa e unificata: tra quelle messe in programma, introdusse Fidelio di Ludwig van Beethoven nel 1814, Wirth und Gast di Meyerbeer nel 1815, e Faust di Louis Spohr e Athalia di Johann Nepomuk Poissl nel 1816. Al periodo praghese va ricondotta la composizione di un certo numero di opere strumentali e della cantata Kampf und Sieg (J190).
Giunto a Dresda nel 1816, Weber fu nominato Kapellmeister. Qui compose varia musica per la corte, entrando in conflitto soprattutto con Francesco Morlacchi, maestro di cappella più conservatore e promotore dell’opera italiana. A Dresda, a partire dal 1817, iniziò a lavorare al Freischütz (“Il franco cacciatore”, collaborando con Johann Friedrich Kind, scrittore di poesie, romanzi e opere teatrali.
L’opera fu conclusa nel 1821, quando fu rappresentata a Berlino, riscuotendo un grandissimo successo: considerata il capolavoro di Weber, si tratta infatti del primo esempio compiuto di un’opera d’ispirazione fantastica, con un soggetto derivato da un racconto popolare tedesco che presenta tutte gli elementi caratteristici della poetica del primo Romanticismo. Al Freischütz seguirono l’Euryanthe (1823) e l’Oberon (1826). Quest’ultimo, composto per il Covent Garden di Londra, si affermò rapidamente grazie soprattutto alla dimensione orchestrale brillante.
Malato di tubercolosi, Weber morì a Londra il 5 giugno 1826. Nel 1844, su richiesta del nuovo maestro di cappella di Dresda, Richard Wagner, il corpo di Weber fu traslato e sepolto nel cimitero cattolico di Dresda.
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Carl Maria von Weber nacque a Eutin (Oldemburgo) nel 1786. Figlio del direttore d’orchestra e impresario Franz Anton e della cantante e attrice Genovefa, passò gran parte dell’infanzia viaggiando da una città all’altra nella regione bavarese al seguito del gruppo teatrale paterno, che si esibiva nelle commedie popolari e nel Singspiel. La sua formazione musicale fu dunque saltuaria e casuale: un soggiorno più lungo a Hildburghausen nel 1796, reso necessario dalla grave malattia della madre, gli permise di ricevere lezioni più stabili da un noto musicista locale, Johann Peter Heuschkel, che pose le basi del futuro virtuosismo pianistico di Weber. A Salisburgo prese lezioni da Johann Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph, e pubblicò i suoi primi lavori, Sei fughette, che furono recensite favorevolmente nell’Allgemeine musikalische Zeitung. Dopo la morte della madre nel 1798, la compagnia paterna si trasferì a Monaco, dove Weber studiò canto e composizione. Sotto la supervisione dell’organista di corte, Johann Nepomuk Kalcher, compose ancora tredicenne la sua prima opera, Die Macht der Liebe und des Weins. Trasferitosi nel 1800 con il padre a Friburgo, diede vita alla sua seconda opera, Das Waldmädchen, su un libretto di Carl von Steinsberg. Nel 1801 Weber tornò a Salisburgo, dove compose la sua terza opera, Peter Schmoll und seine Nachbarn, basata su un recente romanzo di Carl Gottlob Cramer.
A partire dal 1803 si trasferì a Vienna, dove divenne allievo di Georg Joseph Vogler, affermato compositore e insegnante che ebbe tra i suoi allievi anche Giacomo Meyerbeer. Grazie alla stima di Vogler, nel 1804 Weber fu nominato maestro di cappella del teatro di Breslau, incarico che mantenne fino al 1806. In questo periodo cercò di rivitalizzare l’attività teatrale cittadina, proponendo un nuovo repertorio operistico, ma ricevette una forte opposizione. Un soggiorno tra il 1806 e il 1807 a Karlsruhe, nell’Alta Slesia (ora Pokój, Polonia), risultò improduttivo per la produzione di ulteriori opere liriche, sebbene Weber abbia composto in questo periodo le sue due sinfonie.
Nel luglio 1807 si trasferì dunque a Stoccarda come segretario del duca Ludwig di Württemberg. Benché non avesse incarichi musicali, fu incoraggiato a continuare a lavorare alla composizione dal Hofkapellmeister del posto, Franz Danzi, che molti anni prima era stato anche allievo di Vogler. Durante i due anni successivi Weber lavorò a intermittenza sull’opera Silvana. Bandito da Stoccarda a causa del falso sospetto di appropriazione indebita, nel 1810 andò a Mannheim, poi a Darmstadt, dove incontrò nuovamente Vogler e prese lezioni da lui in compagnia di Meyerbeer. Poco prima di lasciare Stoccarda aveva completato Silvana, che fu rappresentata a Francoforte, senza però riscuotere molto successo. In questa fase Weber compose anche le sue più significative composizioni strumentali, come il primo Concerto per pianoforte (J98) e i Concerti per clarinetto (J109, J114 e J118).
Dopo aver rappresentato nel 1811 il Singspiel Habu Hassan e aver composto varie sonate e concerti, tra il 1813 e il 1821 Weber si spostò in varie città (Monaco di Baviera, Lipsia, Berlino, Praga, Dresda), nelle quali fu attivo come direttore, virtuoso pianista (particolarmente stimato per le sue improvvisazioni) e compositore. Dal 1813 al 1816 fu direttore dell’opera di Praga, dove cercò di proporre un repertorio che guidasse il pubblico verso l’apprezzamento dell’opera come opera d’arte completa e unificata: tra quelle messe in programma, introdusse Fidelio di Ludwig van Beethoven nel 1814, Wirth und Gast di Meyerbeer nel 1815, e Faust di Louis Spohr e Athalia di Johann Nepomuk Poissl nel 1816. Al periodo praghese va ricondotta la composizione di un certo numero di opere strumentali e della cantata Kampf und Sieg (J190).
Giunto a Dresda nel 1816, Weber fu nominato Kapellmeister. Qui compose varia musica per la corte, entrando in conflitto soprattutto con Francesco Morlacchi, maestro di cappella più conservatore e promotore dell’opera italiana. A Dresda, a partire dal 1817, iniziò a lavorare al Freischütz (“Il franco cacciatore”, collaborando con Johann Friedrich Kind, scrittore di poesie, romanzi e opere teatrali.
L’opera fu conclusa nel 1821, quando fu rappresentata a Berlino, riscuotendo un grandissimo successo: considerata il capolavoro di Weber, si tratta infatti del primo esempio compiuto di un’opera d’ispirazione fantastica, con un soggetto derivato da un racconto popolare tedesco che presenta tutte gli elementi caratteristici della poetica del primo Romanticismo. Al Freischütz seguirono l’Euryanthe (1823) e l’Oberon (1826). Quest’ultimo, composto per il Covent Garden di Londra, si affermò rapidamente grazie soprattutto alla dimensione orchestrale brillante.
Malato di tubercolosi, Weber morì a Londra il 5 giugno 1826. Nel 1844, su richiesta del nuovo maestro di cappella di Dresda, Richard Wagner, il corpo di Weber fu traslato e sepolto nel cimitero cattolico di Dresda.
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Carl Maria von Weber nacque a Eutin (Oldemburgo) nel 1786. Figlio del direttore d’orchestra e impresario Franz Anton e della cantante e attrice Genovefa, passò gran parte dell’infanzia viaggiando da una città all’altra nella regione bavarese al seguito del gruppo teatrale paterno, che si esibiva nelle commedie popolari e nel Singspiel. La sua formazione musicale fu dunque saltuaria e casuale: un soggiorno più lungo a Hildburghausen nel 1796, reso necessario dalla grave malattia della madre, gli permise di ricevere lezioni più stabili da un noto musicista locale, Johann Peter Heuschkel, che pose le basi del futuro virtuosismo pianistico di Weber. A Salisburgo prese lezioni da Johann Michael Haydn, fratello minore di Franz Joseph, e pubblicò i suoi primi lavori, Sei fughette, che furono recensite favorevolmente nell’Allgemeine musikalische Zeitung. Dopo la morte della madre nel 1798, la compagnia paterna si trasferì a Monaco, dove Weber studiò canto e composizione. Sotto la supervisione dell’organista di corte, Johann Nepomuk Kalcher, compose ancora tredicenne la sua prima opera, Die Macht der Liebe und des Weins. Trasferitosi nel 1800 con il padre a Friburgo, diede vita alla sua seconda opera, Das Waldmädchen, su un libretto di Carl von Steinsberg. Nel 1801 Weber tornò a Salisburgo, dove compose la sua terza opera, Peter Schmoll und seine Nachbarn, basata su un recente romanzo di Carl Gottlob Cramer.
A partire dal 1803 si trasferì a Vienna, dove divenne allievo di Georg Joseph Vogler, affermato compositore e insegnante che ebbe tra i suoi allievi anche Giacomo Meyerbeer. Grazie alla stima di Vogler, nel 1804 Weber fu nominato maestro di cappella del teatro di Breslau, incarico che mantenne fino al 1806. In questo periodo cercò di rivitalizzare l’attività teatrale cittadina, proponendo un nuovo repertorio operistico, ma ricevette una forte opposizione. Un soggiorno tra il 1806 e il 1807 a Karlsruhe, nell’Alta Slesia (ora Pokój, Polonia), risultò improduttivo per la produzione di ulteriori opere liriche, sebbene Weber abbia composto in questo periodo le sue due sinfonie.
Nel luglio 1807 si trasferì dunque a Stoccarda come segretario del duca Ludwig di Württemberg. Benché non avesse incarichi musicali, fu incoraggiato a continuare a lavorare alla composizione dal Hofkapellmeister del posto, Franz Danzi, che molti anni prima era stato anche allievo di Vogler. Durante i due anni successivi Weber lavorò a intermittenza sull’opera Silvana. Bandito da Stoccarda a causa del falso sospetto di appropriazione indebita, nel 1810 andò a Mannheim, poi a Darmstadt, dove incontrò nuovamente Vogler e prese lezioni da lui in compagnia di Meyerbeer. Poco prima di lasciare Stoccarda aveva completato Silvana, che fu rappresentata a Francoforte, senza però riscuotere molto successo. In questa fase Weber compose anche le sue più significative composizioni strumentali, come il primo Concerto per pianoforte (J98) e i Concerti per clarinetto (J109, J114 e J118).
Dopo aver rappresentato nel 1811 il Singspiel Habu Hassan e aver composto varie sonate e concerti, tra il 1813 e il 1821 Weber si spostò in varie città (Monaco di Baviera, Lipsia, Berlino, Praga, Dresda), nelle quali fu attivo come direttore, virtuoso pianista (particolarmente stimato per le sue improvvisazioni) e compositore. Dal 1813 al 1816 fu direttore dell’opera di Praga, dove cercò di proporre un repertorio che guidasse il pubblico verso l’apprezzamento dell’opera come opera d’arte completa e unificata: tra quelle messe in programma, introdusse Fidelio di Ludwig van Beethoven nel 1814, Wirth und Gast di Meyerbeer nel 1815, e Faust di Louis Spohr e Athalia di Johann Nepomuk Poissl nel 1816. Al periodo praghese va ricondotta la composizione di un certo numero di opere strumentali e della cantata Kampf und Sieg (J190).
Giunto a Dresda nel 1816, Weber fu nominato Kapellmeister. Qui compose varia musica per la corte, entrando in conflitto soprattutto con Francesco Morlacchi, maestro di cappella più conservatore e promotore dell’opera italiana. A Dresda, a partire dal 1817, iniziò a lavorare al Freischütz (“Il franco cacciatore”, collaborando con Johann Friedrich Kind, scrittore di poesie, romanzi e opere teatrali.
L’opera fu conclusa nel 1821, quando fu rappresentata a Berlino, riscuotendo un grandissimo successo: considerata il capolavoro di Weber, si tratta infatti del primo esempio compiuto di un’opera d’ispirazione fantastica, con un soggetto derivato da un racconto popolare tedesco che presenta tutte gli elementi caratteristici della poetica del primo Romanticismo. Al Freischütz seguirono l’Euryanthe (1823) e l’Oberon (1826). Quest’ultimo, composto per il Covent Garden di Londra, si affermò rapidamente grazie soprattutto alla dimensione orchestrale brillante.
Malato di tubercolosi, Weber morì a Londra il 5 giugno 1826. Nel 1844, su richiesta del nuovo maestro di cappella di Dresda, Richard Wagner, il corpo di Weber fu traslato e sepolto nel cimitero cattolico di Dresda.
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