Michele Tadini, FOUND IN TRANSLATION
<<Found in Translation rappresenta una sorta di manifesto sul mio fare musica.
Un punto di incontro tra il trasporto e l’emozione del fare e la profondità della scrittura e del progetto. Un punto di incontro tale da mettere insieme la generazione algoritmica, le mani sulla tastiera e l’invenzione istantanea.
Dentro, ho messo tutto me stesso, le mie molteplici radici che non hanno più timore di emergere: la musica formalizzata e scritta, il rock (progressivo e non), il jazz, la musica antica, la fusion, e, fondamentale, l’elettronica tutta.
Una costante ricerca di relazione tra immediatezza dell’ascolto e artificio complesso della scrittura.
Una musica che si segue al primo ascolto ma che non si ripete mai – una musica composta e rinnovata di continuo. una musica di stati d’animo, di immagini e di racconto. E forse prima di tutto un viaggio, dove è il percorso a contare e non certo la meta.>>
M. Tadini