Mario Airò
Musica per una fine, 2025
Riproduzione ad alta risoluzione dell’originale
48 x 32 cm
SZ Sugar
Edizione limitata da collezione: 50 pezzi unici
Prezzo: 800€
Opera vincitrice della SZ Sugar – miart commission 2025
«Leggendo il testo di Pasolini, quando sono giunto a “la cui soave saggezza” mi si è spalancato un mondo — dice Airò. In due parole riesce a condensare tutto il suo amore per la cultura italiana, quella quotidiana, atavica, presente nei gesti, nei volti, nelle lingue vernacolari, quella che con rammarico vede scomparire e che quasi da paladino vorrebbe proteggere. Nell’atmosfera affranta, ricolma di amarezza del testo, questo è l’unico momento dolce. Ho diteggiato malamente sul pianoforte la melodia dell’introduzione e mi sono immaginato che la musica diventasse particolarmente accorata in quel passaggio. L’immagine che ne è scaturita è stata un gesto: una rosa intrisa d’alcool e capovolta, schiacciata sullo spartito a versare il suo colore».
Artista da sempre votato all’interdisciplinarietà, Mario Airò (1961), pavese di nascita e milanese d’adozione, ha fatto del “vagabondare” tra sistemi di pensiero e mezzi espressivi il cardine della sua poetica. Formatosi negli anni ‘80 con Luciano Fabro, il suo linguaggio indaga la natura immanente degli oggetti più semplici della quotidianità. All’estero ha esposto i suoi lavori per istituzioni come la Biennale di Mosca, la Biennale di Gwangju, la Kunsthalle di Vienna, il Museum of Contemporary Art di Tokyo, il Musée d’Art Contemporain di Lione, lo S.M.A.K di Ghent e in Italia per il MAXXI e la GNAM di Roma, la Triennale e il Palazzo Reale di Milano e il Castello di Rivoli.
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